Che fine faranno i piccoli comuni montani? Un'interpellanza dei Verdi

24 Ottobre 2011   18:34  

Dichiarazione del consigliere regionale dei Verdi Walter Caporale:

"Il comma 1 dell'articolo 16 legge del Decreto n. 138, recante "Ulteriori misure urgenti per la stabilizzazione finanziaria e per lo sviluppo", in conformità con gli obiettivi generali del testo si prefigge la riduzione dei costi relativi alla rappresentanza politica negli Enti locali obbligando i comuni con popolazione sotto i 1.000 abitanti all'esercizio "in forma associata di tutte le funzioni amministrative e di tutti i servizi pubblici" che ora ognuno di essi esercita per proprio conto." "Tralasciando per il momento il calcolo dei costi – benefici di queste norme, di fatto nasce un nuovo ente locale: l'Unione municipale o dei Comuni che soppianta nella sostanza il singolo comune."

"Nelle zone di montagna le Unioni dovranno avere almeno 3.000 abitanti (comma 5). Tuttavia, entro due mesi dall'entrata in vigore della legge di conversione del decreto n. 138 (emanata il 14/9/2011, dunque entro la metà del prossimo novembre) "ciascuna Regione ha facoltà di individuare diversi limiti demografici".

Nel termine perentorio di sei mesi dall'entrata in vigore della legge di conversione del decreto n. 138 (dunque entro la metà del prossimo marzo 2012) i consigli comunali dei comuni sotto i 1.000 abitanti dovranno deliberare "una proposta di aggregazione" e trasmetterla alla Regione, la quale, entro il 31/12/2012, provvede a "sancire l'istituzione di tutte le Unioni del proprio territorio" (c. 8)."

"Ora, in molte zone montane della nostra Regione, raggiungere la cifra di 3.000 abitanti è impresa ardua e ancora più ardua deliberare in tal senso.

Prendiamo ad esempio i Comuni del versante meridionale del Gran Sasso (attualmente membri della Comunità montana Piana di Navelli – Campo Imperatore): in questo caso, qualora i Comuni di Barisciano e Poggio Picenze non aderissero all'Unione (i Comuni con popolazione superiore ai mille abitanti hanno infatti la facoltà, che in diritto è la signoria del volere, di aderire o meno all'Unione) sarà problematico raggiungere la quota demografica stabilita dal Decreto n. 138, a meno che non si voglia formare un'Unione i cui confini geografici saranno uguali se non addirittura più vasti di quelli dell'attuale Comunità montana: un vero e proprio pasticcio)."

Per questi motivi il consigliere Caporale chiede al Presidente della Giunta regionale "quale iniziative si stanno studiando per individuare diversi limiti demografici, onde evitare che tanti piccoli Comuni montani, ricchi di storia e di tradizioni civiche, perdano la loro identità amministrativa" (e non solo)''

Walter Caporale


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