Chi sono i veri responsabili dei costi eccessivi della politica? Il

02 Luglio 2007   10:55  
Da giorni apprendo, da autorevoli esponenti della politica nazionale e regionale, che gli sproporzionati costi della politica sono causati dai Consigli di Circoscrizione delle città e dalle Comunità Montane. Mi sorge un dubbio: ma questi politici da noi eletti, dove vivono? O pensano che, come al solito, per mascherare i loro sprechi, basta gettare polvere negli occhi dei cittadini, tirando in ballo, in larga percentuale, Amministratori locali della base, che prestano la loro opera gratuitamente a servizio dei cittadini e, purtroppo, anche come loro riserva di voti elettorali. Siamo costretti a pagare oltre mille parlamentari, in buona parte a vita, viste le riforme elettorali di destra e di sinistra, siamo costretti a pagare migliaia di portaborse, siamo costretti a pagare auto blu e scorte, siamo costretti a pagare strutture pubbliche che costano più di tutte le strutture delle altre nazioni. La Regione che vuole riformare le Comunità Montane (riforma che comunque posso anche condividere) per ridurre i costi, ci costringe a pagare quarantadue consiglieri regionali che con la riforma forse saranno cinquanta ed oltre agli eletti ci costringe a pagare decine di staff e figure professionali esterni quasi sempre inutili e clientelari. In tutti gli articoli leggo proposte di riforma delle Comunità Montane nei quali traspare sicuramente poca conoscenza di quello che le Comunità Montane fanno e di quello che potrebbero fare; ad esempio, non condivido la delega del servizio di anagrafe dei comuni, perché ciò sarebbe la morte delle entità amministrative locali. Al contrario sono anni che le Comunità Montane dovrebbero occuparsi della delega della forestazione e della gestione dei boschi, ma di fatto ciò “inspiegabilmente” non avviene. Sicuramente poco interessa che la Comunità Montana da me presieduta svolge più di dieci servizi associati, che non serve elencare perché quanto affermo risulta dagli atti. Non interessa che i consiglieri di questo Ente percepiscono un gettone di presenza al Consiglio di circa nove euro, per due o tre consigli l’anno. Meglio avrebbe fatto chi parla e scrive sui giornali a convocare i diciannove Presidenti delle Comunità Montane per avere una visione più concreta del problema e decidere insieme i tempi di un percorso di riforma. Questo è un appunto che faccio a tutti, anche perché il sottoscritto, Presidente da circa otto anni, non è stato mai convocato da alcun politico regionale o nazionale di destra e di sinistra; anzi, sono convinto che molti politici non sappiano neanche che le Comunità Montane ed il sottoscritto esistono. Da giorni siamo costretti a constatare che in Italia circa due milioni di persone percepiscono meno di cinquecento euro di pensione al mese e che rischiano con un aumento di cinquanta euro al mese di mandare in rovina l’Italia, creando fibrillazioni a destra e a sinistra e nei Sindacati, ma non ricordo che qualcuno dei suddetti protagonisti della politica italiana abbia mai richiesto di mettere un tetto alle pensioni più alte che, in qualche caso raggiungono anche i mille euro (al giorno), cosa unica in tutto il mondo, in gran parte dovute per incarichi politici ricoperti. Purtroppo questa è la Nazione che meritiamo! Personalmente non devo difendere nessuna poltrona ma solo i cittadini del mio territorio nel quale vivo e lavoro e, visto che i presidenti delle Comunità Montane guadagnano molto, lascerò anche a loro questo posto e magari mi candiderò al Consiglio Regionale rinunciando, se eletto, a metà del compenso previsto come accade ora nella Comunità Montana. Giuseppe Venta Presidente Comunità Montana Sirentina

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