Chieti, Di Iorio (Pd) : "Il Teatro Marrucino è solo un giocattolo in mano al senatore Di Stefano"

18 Ottobre 2011   16:14  

Andare una sera al Teatro Marrucino, una volta sì lo si poteva fare, e volendo anche con un po' di spocchia: l'operetta, il coro, l'orchestra, tutti sul palco per deliziare chi, venuto anche da lontano, cercava qualità.

Andare oggi al Teatro Marrucino, a far che?

Forse a vedere entrare i membri del nuovo consiglio di amministrazione da poco nominati, o il nuovo direttore amministrativo, ma di che? Un ente di cui non si conosce la natura e le motivazione di esistenza.

Il teatro non ha più una sua natura di ente lirico, ma cosa è? “Un giocattolo nelle mani del senatore Di Stefano” denuncia Alessio Di Iorio capogruppo Pd al Comune di Chieti, non nuovo all'argomento. Di Stefano allo stato attuale è delegato al Teatro Marrucino

“Questo teatro non si sa cosa sia, non c'è una programmazione e tutto ciò che avviene sono produzioni volute da Di Stefano.”

Di Iorio sottolinea come di questo teatro davvero nessuno sa nulla, “In Consiglio comunale non è arrivata nessuna comunicazione che specifichi la natura.”

Programmazione assente e quando c'è, dice Di Iorio è scadente: “Sono riusciti a chiamare una tale orchestra Bernestein di Pineto, saranno bravi, ma non li conosce nessuno.”

Di Iorio racconta che il punto di rottura c'è stato quando è andato via il precedente direttore artistico Gabriele Di Iorio (non parente del consigliere pd, ndr) da allora nessuno dirige più quello che era una vecchia gloria, forse anche al centro di tanti interessi, troppi, gestito forse non proprio a dovere, con circa 3 milioni e mezzo di debiti che il comune ha dovuto ripianare, ma che sicuramente era un ente di rispetto. Ora, amaramente nota Di Iorio: “E' solo un teatro di paese.”

Barbara Bologna

immaginie montaggio Marialaura Carducci


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