Chieti: bocciato il progetto della Medoilgas di perforazione a Scerni

Soddisfazione da parte di Legambiente e WWF

05 Giugno 2013   13:27  

Il Comitato Valutazione Impatto Ambientale della Regione Abruzzo ha finalmente bocciato la richiesta di perforazione di un pozzo in terraferma a Scerni (CH) avanzata della società Medoil gas Civita Ltd, una consociata della Medoilgas Italia.

Si tratta dello stesso soggetto che ha proposto Ombrina Mare, società del Gruppo Mediterranean Oil & Gas Plc.Medoilgas.

Ieri, martedì 4 giugno 2013, tra i 27 progetti da valutare in sede di Comitato, vi era il pozzo esplorativo denominato S.Liberata 1Dir. Il pozzo in oggetto doveva sorgere a ridosso di Scerni in provincia di Chieti.

Metà paese, sito su una delle colline prospicienti l'area di cantiere, a 600 metri in linea d'aria, avrebbe avuto una nuova visuale panoramica: una trivella di decine di metri d'altezza per la perforazione di un pozzo profondo circa 1600 metri.

Il cantiere che ne sarebbe conseguito, tra una fase e l'altra, poteva durare ben 25 anni a seconda degli esiti della ricerca.

La zona interessata è prettamente collinare e a destinazione agricola, con un Istituto Tecnico Agrario che crea eccellenze in questo campo dal 1876. E' un territorio, quindi, che sarebbe stato, in caso di approvazione del progetto, completamente snaturato nella sua storia e vocazione, vista la proliferazione selvaggia di tutta una serie di progetti di sicuro impatto per questo genere di attività.

Gli elementi per rigettarlo c'erano tutti:

la pericolosità dell'area secondo il Piano di Assetto Idrogeologico - PAI, la progettualità carente di elementi importanti circa la stabilità dell'intero pendio, la conoscenza del sistema idrico, gli scenari sul rumore, l'accesso al sito, gli scenari di rischio, l'impatto economico e sociale.

Addirittura nell'analisi faunistica si faceva riferimento allo studio dell'avifauna nidificante quando i rilievi di campo erano stati condotti dai tecnici incaricati dall'azienda a novembre e dicembre! Legambiente e WWF, accolgono con soddisfazione il parere non favorevole all'intervento del Comitato.

Anche questa volta è stato svolto dalle associazioni un approfondito e certosino lavoro per produrre osservazioni contrarie all'opera.

Le audizioni dei rappresentanti delle associazioni in sede di comitato hanno contribuito a far emergere le forti criticità dell'intervento, evidenziando la superficialità delle progettazioni, tali da provocare la bocciatura del progetto.

Quest'ultimo appare un aspetto molto grave, in quanto sintomo di un approccio da parte delle aziende che ben poco rassicura, specie per un comparto come quello della industria estrattiva i cui impatti sono inevitabili anche con progettazioni eccellenti.

I particolari sulla vicenda e gli sviluppi relativi ad altre due grandi concessioni che interessano l'area a cavallo tra Abruzzo e Molise, Agnone e San Buono, saranno oggetto di una conferenza stampa che si svolgerà venerdì prossimo a Pescara (sede da definire).

Fabrizia Arduini
referente idrocarburi WWF Abruzzo

Angelo Di Matteo
presidente Legambiente Abruzzo


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