Sembra non voler affatto transigere il presidente della Regione Chiodi sull'area che dovrà ricevere benefici economici e fiscali, come il riconoscimento dello status di zona franca o il reinserimento nell'Obiettivo 1.
Alle numerose richieste che giungono da ogni parte d'Abruzzo e soprattutto da alcune aree della Provincia dell'Aquila il governatore risponde in modo piuttosto emblematico, "tutti sappiamo dove c'è stato il terremoto e tutti sappiamo dove questo ha fatto seri danni". "Qualora l'Unione europea dovesse accettare la richiesta del Governo e
della Regione - ha proseguito il presidente della Regione - la zona franca andrebbe ad incidere sul
tessuto economico e sociale che ha subito forti danni; non basta aver
subito danni materiali dal terremoto - ha chiarito Chiodi - per aspirare ad un riconoscimento
del genere". Mettendo così a tacere qualsiasi pretesa - spesso inaccettabile - da parte di dirigenti politici di estensione dell'elenco dei Comuni terremotati.
"Sulla zona franca stiamo sottoponendo all'Unione europea una posizione comune Governo-Regioni'' ha proseguito Chiodi ai microfoni di Abruzzo24ore, non essendo tuttavia ancora in grado di dire se il perimetro della Zona franca coinciderà con quello dei Comuni del cosiddetto cratere.
(MS)