Cialente: "Presenterò la mia "Idea di città", se non sarà condivisa, la parola tornerà i cittadini"

31 Agosto 2015   15:48  

Il sindaco dell’Aquila Massimo Cialente, al termine della seduta odierna del Consiglio comunale, ha reso delle dichiarazioni all’Aula.

“Durante l’ultima seduta consiliare, – ha dichiarato Cialente – dedicata all’approvazione del Bilancio di previsione, vi è stato un acceso dibattito in merito ad un emendamento, presentato dal consigliere del Prc Enrico Perilli e poi respinto dal voto in aula, che intendeva stralciare dal Piano triennale delle Opere pubbliche il progetto relativo alla seggiovia di Montecristo, già finanziato, per una presunta non conformità alla normativa europea.

L’approvazione di tale emendamento sarebbe stata pericolosa, addirittura drammatica, dal momento che avrebbe pregiudicato il piano strategico di sviluppo del comprensorio montano, per il quale, per la prima volta dopo 30 anni, abbiamo un finanziamento vero, spendibile, di 40 milioni di euro.

Approvarlo avrebbe significato cancellare un’opera e vanificare un Piano di rilancio e sviluppo.

Spetta alla Regione risolvere la questione sotto il profilo normativo, rimediando alla svista per cui l’area di Campo Imperatore, unica tra quelle con infrastrutture, è ricompresa tra i Sic (Siti di importanza comunitaria, ai fini della tutela ambientale).

Altrimenti, come già sta accadendo, gli investitori, intenzionati a investire sulla nostra montagna, fuggiranno, volgendosi altrove, e il Ctgs fallirà per sempre.

La ricostruzione, – ha proseguito Cialente – quella vera, ha le sue basi a livello sociale ed economico. Sto parlando di un’idea di città, di un’idea di sviluppo, di un piano strategico che disegni il futuro nell’arco di 15 anni.

Io ce l’ho e intendo condividerla con il Consiglio comunale.

Intendo convocare una riunione ad hoc, per presentare quella che è la mia idea di città e capire chi condivide questo grande progetto, chi è disposto a sostenerlo e a lavorarci, dando anche un contributo in termini di idee.

Si governa attorno ad un progetto che, per essere funzionale, deve essere per forza di cose, condiviso. Se questa condivisione non vedrà una maggioranza, in maniera democratica, si torna a dare la parola ai cittadini”.


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