Cinema, Teramo Nostra piange scomparsa regista Francesco Rosi

12 Gennaio 2015   15:34  

L'associazione culturale Teramo Nostra, che organizza ogni anno in citta' il Premio internazionale della fotografia cinematografica Gianni Di Venanzo, piange la scomparsa di Francesco Rosi. Il grande regista e' morto sabato scorso a Roma all'eta' di 92 anni.

Rosi ha realizzato i suoi piu' grandi capolavori proprio con Gianni Di Venanzo al suo fianco, e solo la prematura scomparsa ad appena 46 anni nel 1966 dell'autore teramano della fotografia cinematografica ha interrotto un sodalizio artistico che avrebbe generato sicuramente altrettanti capolavori. Proprio in virtu' di questo esclusivo rapporto professionale Rosi partecipo' con grande entusiasmo ad una delle prime edizioni del Premio Di Venanzo portando a Teramo la propria esperienza e i propri ricordi legati al grande direttore teramano della fotografia cinematografica.

Di Venanzo, considerato unanimemente il numero uno della fotografia cinematografica italiana, cambio' all'epoca, come scrive Stefano Masi nel suo Dizionario mondiale dei direttori della fotografia, "...il look del bianco e nero italiano, rendendolo piu' aderente alla realta' che i giovani autori stavano portando sullo schermo e al nuovo gusto delle riprese dal vero".

E questa esigenza di qualita' dell'immagine - afferma Teamo Nostra in una nota - la viveva soprattutto Francesco Rosi che si affido' a lui per il suo primo film da regista dopo l'esordio a quattro mani con Vittorio Gassman.

Del resto Di Venanzo grazie alla ricerca avviata sulle piccole fonti di luce (photoflood e photospot montate su pinze) aveva gia' caratterizzato l'immagine dei film di Michelangelo Antonioni e a lui ormai facevano riferimento, a cavallo tra anni Cinquanta e Sessanta, tutti i grandi registi emergenti italiani, da Antonioni a Federico Fellini, da Dino Risi ad Alberto Lattuada, da Francesco Maselli a Carlo Lizzani, da Valerio Zurlini al Mario Monicelli de I soliti ignoti.

Tra Rosi e Di Venanzo si crea un feeling immediato, tant'e' che i due cineasti realizzano insieme cinque film; l'autore teramano firma infatti le luci e le immagini di La sfida (1958), I magliari (1959), Salvatore Giuliano (1962), Le mani sulla citta' (1963) e Il momento della verita' (1965).

E i premi piovono numerosi per entrambi: La sfida, primo film diretto dal regista napoletano, frutto' a Rosi un Nastro d'argento per il miglior soggetto originale; per I magliari il Nastro d'argento ando' a Di Venanzo per la fotografia cinematografica; ma a fare incetta di premi - ricorda Teramo Nostra - e' Salvatore Giuliano con cui Rosi vince il Nastro d'argento e l'Orso d'argento al Festival di Berlino come miglior regista; lo stesso film vale un Nastro d'argento anche a Di Venanzo; con Le mani sulla citta' arriva per Rosi il Leone d'Oro della Mostra del cinema di Venezia e nel 1965 il David di Donatello quale miglior regista per il film Il momento della verita'. 


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