Cittadino preso a pesci in faccia dai vigili aquilani? La risposta del comandante Vendrame

03 Ottobre 2012   10:38  

Il comandante della polizia municipale dell'Aquila Eugenio Vendrame risponde alla lettera firmata di un cittadino che sostiene di essere stato vittima di un cmportamento arrogante e molto poco professionale da parte dei vigili.

''Preg.mo xxxxx

leggo la lettera da Lei inviata alla redazione di Abruzzo24ore.tv, e pubblicata dalla medesima testata giornalistica on-line, che mi legge, unitamente all’Assessore Leone, per conoscenza.

Solitamente preferisco non entrare nel merito delle lamentele presentate dai cittadini, anche perché ritengo che la critica, se costruttiva, deve essere non solo accettata, ma anche utilizzata per migliorare il proprio servizio ed i propri comportamenti.

Nel caso della Sua, peraltro garbata missiva, farò una eccezione, sia per il risalto che è stato dato alla lettera e sia perché, conoscendo i fatti, mi permetto di dissentire da quanto da Lei affermato.

Come Lei premette correttamente, la sanzione e relativa rimozione del veicolo del Suo amico era giusta, ma non solo.

Come d’uso degli appartenenti a questo Comando (ma è una pratica di buon senso in uso in tutte le Polizie Locali), il veicolo in questione, all’atto della constatazione che il tagliando assicurativo risultava scaduto e per avere la garanzia che il medesimo fosse realmente privo di copertura assicurativa, è stato ulteriormente controllato tramite una visura presso l’ANIA.

Avuta conferma di ciò, veniva effettuato più di un tentativo per contattare il proprietario, senza alcun esito. La pattuglia decideva pertanto di rimuovere il veicolo.

Nel mentre, giungeva Lei, che al di là dei modi (gentili o meno) richiedeva diverse spiegazioni, senza peraltro (mi perdoni) avere alcun titolo sul veicolo rimosso, se non quello di essere di proprietà di un Suo amico.

Riportare in tali frangenti, esclusivamente le frasi che hanno, magari anche giustamente, urtato la Sua suscettibilità, mi sembra forviante.

Il contesto infatti è decisivo. Da una parte abbiamo un operatore di comprovata esperienza nell’adempimento delle sue funzioni (sotto l’acqua, ma chiaramente ci pagano anche per questo), dall’altra il privato cittadino, (anch’esso presumo bagnato), che chiede delle spiegazioni conto terzi.

Non mi nascondo dietro il dito….in tali condizioni, purtroppo, da agente che ha operato su strada, mi sono comportato molto peggio!

Non lo affermo con orgoglio, ma lo dico perché, alle volte, poliziotto ed utente, nonostante la buona volontà di entrambi, non si trovano sulla stessa lunghezza d’onda.

L’utente penserà di essere stato particolarmente gentile, e di avere subito un torto o come Lei dice “un pesce in faccia”; il poliziotto di essere stato assolutamente professionale e di non essere stato compreso, o peggio, rispettato nel proprio lavoro.

Per cui, lo dico con affetto, ci rifletta, ed il Suo sdegno (verso il comportamento di un operatore di Polizia Municipale che compie il proprio dovere), o l'invocare la dignità violata della Nostra amata L’Aquila, lo serbi per occasioni più gravi.

Non lo devo ricordare io che, coloro i quali fanno rispettare le regole, ed in più portano una divisa, possono essere a volte più simpatici, più professionali, più gentili o più burberi, ma, certo è che, quando c’è bisogno, sono sempre lì accanto a Lei come a qualsiasi cittadino, in ogni momento della giornata, sia che ci sia la pioggia, la neve od il sole…od un terremoto!''

Cordialmente Vendrame

 

 


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