Clemente Mastella: il sepolcro imbarcato...

16 Febbraio 2009   23:40  

VIDEO - “Berlusconi salda un debito con me? Farabutto chi lo dice!”. Tuona così l'inaffondabile Clemente Mastella, in faccia ai  "sepolcri imbiancati" del centrosinistra, e anche del centrodestra, che lo accusano di essere un voltagabbana, per aver accettato, o meglio conquistato un seggio per le europee di giugno nelle file del Pdl. Mastella è già stato deputato europeo, e ha partecipato solo al 40% delle sedute del parlamento di Strasburgo. Poi tornò, o meglio rimase definitivamente in Italia, per fare il Ministro del Governo Prodi.

Chissà, è forse troppo semplicistico pensare che lo statista di Ceppaloni abbia deciso di barattare una poltrona a Strasburgo dal valore di almeno 30mila euro al mese, con un passaggio al centrodestra suo e del suo Campanile, che farà cadere parecchie giunte di centrosinistra in Campania e poi in tutta Italia.

Una scelta che rappresenta in effetti l'unica possibilità per il fiero Sannita di tornare alla ribalta, dopo essere stato emarginato per mesi come un appestato, in seguito alla caduta del governo Prodi   e le inchieste giudiziarie che hanno coinvolto la sua famiglia. Il naufrago Mastella ci aveva già provato ad aggrapparsi alla trionfante nave da crociera del centrodestra, a Marzo, per le politiche, ma a lasciarlo sulla zattera fu Gianfranco Fini. “Quello ci fa perdere il doppio dei voti che porta” fece capire il presidente della Camera ad un più disponibile Silvio Berlusconi.

Mastella imperversò in Abruzzo  anche nel corso della campagna elettorale delle Regionali abruzzesi di dicembre. L'Udeur si presentò insieme all'Udc. "Un'alleanza non solo episodica- affermò Mastella al microfono di abruzzo24ore.tv - ma destinata ad andare lontano, perchè rappresenta l'alternativa a due gruppi di potere".

Lo intervistammo anche durante una sua passeggiata elettorale in centro storico e anche in quell'occasione  affermò convinto  che l'alleanza con l'Udc  "rappresenta un test importante, un esperimento di valenza nazionale che ha l'ambizione di costruire un centro forte e che sia valida alternativa ad uno sterile  bipolarismo"

Ma questo ravanàre nel passato recente politico del leader dell'Udeur è forse pretestuoso:  dietro la scelta di Mastella, dicevamo,  ci sono forse motivazioni e ideali ben più alti. Il suo non è becero trasformismo, bensì una collocazione variabile a cavallo degli schieramenti e delle maggioranze, "alla luce di cammini comuni", da calibrare e reinventare passo passo "in base a programmi e scelte condivise", che hanno al centro sempre e comunque il bene del Paese, lo sviluppo del mezzogiorno, il rinnovamento della classe politica che restituisca fiducia nelle Istituzioni . 

“Un ripartire - ipse dixit - con la coscienza dell'uomo libero, con la serenità di chi riprende a vedere un po' di luce.” Insomma lo statista di Ceppaloni ha un'idea più alta di coerenza rispetto a quella che può avere il popolino. Che ruota  sempre e comunque intorno ad una poltrona.

 

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