Coletti (Pd), la sanità primo banco di prova della giunta Chiodi

08 Agosto 2009   12:26  

"In questi giorni - scrive Tommaso Coletti del Pd - la sanità abruzzese torna prepotentemente alla ribalta sia per gli scandali sia per le problematiche organizzative.

La riorganizzazione della rete ospedaliera con probabile chiusura di qualche struttura, la necessità di rottamare alcune strutture ospedaliere vecchie e non più sicure per ricostruirle con tecniche moderne ed adeguate ai tempi ed il riordino delle ASL sul territorio regionale, saranno i temi all’ordine del giorno delle forze politiche e delle istituzioni al momento della ripresa dopo la pausa estiva.

Temi scottanti su cui il centrodestra già discute al proprio interno senza coinvolgere le istituzioni locali che rappresentano i cittadini i quali sono i soggetti interessati ad avere una assistenza la piu ‘ qualificata possibile.

Per quanto riguarda la rottamazione dei cinque ospedali individuati dalla regione e’ necessario predisporre piani e progetti ed individuare le risorse per concretizzare gli interventi. Sembrerebbe un modo di dire, ma nel recente passato,sempre con il governo di centrodestra alla regione, abbiamo avuto le risorse, ma la stessa regione non fu in grado di utilizzarle in tempo ed il governo nazionale, sempre di centrodestra ha revocato il cospicuo finanziamento di circa 270 milioni di euro.
E’ utile - dichiara ancora il sen. Tommaso Coletti - conoscere cio’ che e’ accaduto nel passato per poter operare meglio oggi ed in futuro. La regione Abruzzo nel 2000 ebbe a disposizione un finanziamento di circa 570 miliardi di vecchie lire in virtù della ripartizione delle disponibilità per edilizia ospedaliera secondo la legge n,67 del 1988. Ma l’allora Giunta Regionale di centrodestra impegnata com’era a gestire il valzer delle poltrone nel settore della sanità, non ebbe il tempo di pianificare ed impegnare la somma con cui si ipotizzava di realizzare alcuni ospedali nuovi(Vasto e Giulianova) e la messa a norma delle altre strutture abruzzesi; così nel frattempo a settembre 2002, il Governo Berlusconi per riequilibrare il Bilancio dello Stato, con il famoso decreto taglia spese proposto dal Ministro Tremonti, revoco tutti i finanziamenti,in tutti i settori, assegnati alle regioni e non ancora utilizzati. A nulle sono valse le iniziative dei parlamentari abruzzesi - continua Coletti - soprattutto da parte nostra del centrosinistra, per stralciare la sanità da questo provvedimento attraverso emendamenti e proposte alternative, ma il governo e la sua maggioranza andarono avanti senza ripensamenti. Così la regione abruzzo perse quel cospicuo finanziamento insieme ad altre quattro regioni del meridione. Con questi ricordi voglio dire all’assessore Venturoni che ci vogliono piani e progetti approvati per poter intercettare ed utilizzare le somme che lo stato, speriamo, metterà a disposizione.

Per quanto riguarda il riordino delle ASL e della rete ospedaliera noi del Partito Democratico,riprende Coletti, riteniamo sia necessario un coinvolgimento dei rappresentanti del territorio.Per questo ci apprestiamo a proporre in Consiglio Provinciale di Chieti il ripristino della Consulta Provinciale della sanità, composta da esperti del settore e da rappresentanti del territorio, per fornire collaborazione e suggerimenti alla regione che dovrà assumere le decisioni. Per quanto riguarda l’assetto delle ASL - continua Coletti - dopo il decreto riguardante il terremoto abruzzese che ha eliminato la possibilità di istituire le due aziende ospedaliere dell’Aquila e di Chieti, il PD ritiene che devono continuare a vivere le ASL di Lanciano-Vasto e di Avezzano insieme alle quattro dei capoluoghi di provincia proprio per evitare lo svilimento di territori vasti e distanti dai capoluoghi. In questo senso - conclude Coletti - il PD unito si batterà perché questa decisione è stata recepita nel documento programmatico congressuale che, insieme ad altri punti qualificanti per la nostra regione, ha consentito di trovare una soluzione unitaria attorno al candidato segretario Silvio Paolucci".

 


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