Dopo l'avvio della procedura di predissesto finanziario, la cui delibera è stata approvata dopo non poche discussioni lo scorso mercoledì notte, l'amministrazione comunale di Pescara si appresta a partire con il piano di rientro per rimettere in sesto le casse dell'ente.
Il piano sarà realizzato entro i prossimi 90 giorni, e conterrà le iniziative atte a risanare i conti: le tasse, le cui aliquote sono state già portate al massimo, non saranno toccate, viceversa sono previsti tagli alle spese ed aumenti delle tariffe di alcuni servizi a domanda individuale.
"E' una manovra che ci è imposta dalla legge" - ha sottolineato il sindaco Marco Alessandrini - "per cui la copertura con le entrate dei servizi a domanda individuale deve raggiungere almeno la quota del 36%, il 50% per quanto riguarda gli asili nidi comunali. Se ci riusciamo, non dovremo toccare le tariffe".
Sembrano destinate a subìre aumenti, tra le altre, le tariffe per gli impianti sportivi (per i quali la spesa sarà abbassata di un milione all'anno), mentre si punta a cedere la gestione dello stadio Adriatico al Pescara Calcio, dal canto suo dato da tempo interessato a tale soluzione.
Il piano di rientro potrebbe riguardare inoltre i musei, il cui personale potrebbe essere ridotto mentre i biglietti d'ingresso potrebbero aumentare di prezzo, e la raccolta differenziata, che l'amministrazione punta ad incentivare ulteriormente e nell'ottica della quale, di concerto con altri Comuni della zona, si intende creare un luogo di compostaggio che permetta di evitare costosi trasferimenti dei rifiuti fuori regione.