Comune contro Cicchetti, vicecommissario ''nemico'' degli aquilani

''Metodi polizieschi, senza risolvere i problemi''

16 Dicembre 2010   12:42  

Ancora bordate da parte del Comune dell'Aquila nei confronti del vice-commissario Antonio Cicchetti. Prima le polemiche seguite alla sua nomina a causa della contiguità con ambienti vaticani e poteri imprenditoriali, con conseguenti possibili conflitti di interesse, e per l'esperienza poco fortunata della gestione del Perdonanza, che è costata a Cicchetti anche una condanna dalla Corte dei Conti.

Poi il siluro dell'assessore Stefania Pezzopane che ha accusato senza mezzi termini il settantenne vice-commissario di assenteismo, in quanto aveva spiegato invece di stare in prima linea, se ne sta a Roma gran parte del suo tempo, a causa degli incarichi ricoperti.

Oggi è la volta del sindaco Massimo Cialente: "Non intendo più applicare ordinanze non concordate di Antonio Cicchetti. , che ci piovono addosso, e senza nemmeno essere interpellati. Ora basta: mi arrestino pure, ma io devo tutelare i miei cittadini.''

Le ordinanze in questione sono quelle rese note ieri agli aquilani, in cui Cicchetti ha deciso ad esempio che chi sarà assente più di tre mesi perderà l'alloggio del Map o del Case, che nel caso si accetti di entrare in una casa assegnata ai familiari, si perderà il contributo di autonoma sistemazione, nonché la revoca dell'ospitalità alberghiera a componenti di una famiglia, se gli altri componenti beneficiano del contributo di autonoma sistemazione, la perdita del diritto a stare in albergo quando quest'ultimo si trovi al di fuori del comune di dimora abituale e si sia scelto di lavorare o di iscrivere i figli nelle scuole del comprensorio del comune in cui si trova l'albergo stesso.

Ma il profondo disappunto del sindaco Massimo Cialente è anche rivolto nei confronti della Struttura gestione emergenza nella sua interezza: un apparato burocratico costoso, l'ha definita., che sottrae indebitamente deleghe agli enti locali, e non aiuta la ricostruzione ed anzi sembra stare lì apposta per ritardarla. "Ormai la situazione è quella di una nave senza nocchiero nella bufera", ha sbottato Cialente.

Anche Enrico Verini, consigliere comunale di Futuro e libertà nel capoluogo, contro il vice commissario Cicchetti.

"Quando - afferma Verini - all’indomani della nomina a Vice Commissario per la ricostruzione del Dott. Cicchetti, alcuni colleghi in Consiglio Comunale presentarono una preventiva mozione di sfiducia sulla sua persona, mi opposi affermando che avrei giudicato lo stesso sulla base dei suoi atti, in maniera neutra; ebbene, avendo letto con attenzione l’ordinanza del 14 di questo mese, prodotta dal Vice Commissario, posso esprimere tutta la mia insoddisfazione e la meraviglia per il suo contenuto, assolutamente contro la popolazione aquilana, a cui si impongono restrizioni e divieti e non si offre alcuna soluzione;

Mi riferisco in particolare al punto in cui si afferma: Non è consentito che singoli componenti di un medesimo nucleo possano usufruire di interventi assistenziali distinti (c.a.s./albergo; c.a.s/affitto concordato; affitto concordato/albergo). Pertanto l’intero nucleo deve optare, entro 15 giorni dalla data di pubblicazione della presente direttiva, per la scelta economicamente meno onerosa secondo criteri specificati; la relativa comunicazione deve essere indirizzata alla S.G.E, Area Assistenza alla Popolazione, utilizzando il modulo appositamente predisposto. In caso di inerzia si procede d’ufficio.

In pratica, se un nucleo familiare di 4 persone ne ha 3 in albergo e uno in contributo di autonoma sistemazione, dal 29 di questo mese i tre dell’albergo perderanno tale ricovero e saranno d’ufficio ammessi a percepire il c.a.s.! La domanda è:  dove andranno a dormire queste persone, caro Cicchetti? Le ospiterà lei nell’elegante restort del Campo da Golf aquilano? Perché è chiaro che alloggi che contengano le persone attualmente negli alberghi della costa, non ve ne sono in città e se ci sono, hanno prezzi proibitivi; la sistemazione in albergo infatti, non è una scelta di comodo nella gran parte dei casi, ma l’unica possibilità di avere un tetto sopra la testa, non avendo, il progetto CASE, dato soluzioni sufficienti per tutta la popolazione.

E’ il metodo che non va - prosegue Verini - si scrivono ordinanze sempre sbagliate, da correggere, e si perdono mesi alla rincorsa dei correttivi necessari, con dispendio di energie, tempo, disagi; questo avviene perché chi le scrive, lo fa in una splendida solitudine, spesso ovattata, in cui non ci si rende conto della reale situazione di tutti gli altri; Bisogna cambiare registro e alla svelta! Ho proposto al Presidente della V commissione, Lombardi, di convocare immediatamente Cicchetti in Commissione Garanzia e Controllo per correggere l’ordinanza di cui sopra, ma anche per stabilire con lui, un periodico confronto, nella stessa commissione, attraverso cui costruire ordinanze più partecipate, più attinenti con la realtà, e quindi in grado di essere davvero efficaci.

Aggiungo peraltro che appare come una autentica beffa, l’obbligo di lasciare gli alberghi per andare in autonoma sistemazione, di 200 euro al mese, quando questa, proprio per difficoltà di trasferimento fondi, viene pagata con discontinuità, e non ogni mese, come invece vengono di certo corrisposte le laute prepende nei confronti dei vari vice commissari.. E’ infatti fermo al mese di Giugno il pagamento del CAS per gli aquilani, che con quei 200 euro, lo voglio ricordare, dovrebbero provvedere a trovarsi un alloggio.

Auspico - conclude Verini - una immediata rettifica di questa pessima ordinanza e, qualora non fosse così, per tutto quel che potrò e in ogni sede, non mancherò di essere al fianco delle sacrosante rimostranze della popolazione di cui faccio parte, prima ancora, e di gran lunga, della coalizione politica per cui simpatizzo ma nei confronti della quale, in nome di un dovere superiore, non mancherò mai di esprimere disappunto e contrarietà quando riterrò che danneggi, con propri gesti, l’interesse della  mia città, sempre più stretta tra un Comune che non funziona e un apparato per la ricostruzione regionale cervellotico, abnorme e poco capace".

Stefania Pezzopane: Cicchetti sbatte per strada alla vigilia di Natale intere famiglie.

Non risolve i problemi, aggrava i disagi e rischia di sbattere per strada alla vigilia di Natale intere famiglie la nuova direttiva del vice commissario Antonio Cicchetti sulla gestione degli alloggi Case, Map e Fondo immobiliare, nonché sull'utilizzo delle altre forme assistenziali quali alberghi, contributo di autonoma sistemazione e affitti concordati. E' questa la posizione dell'assessore alle Politiche abitative e sociali del Comune dell'Aquila, Stefania Pezzopane.

"Se doveva essere questo il documento per far riavvicinare i nostri concittadini - ha detto Pezzopane - l'obiettivo è stato clamorosamente fallito. Non è con azioni da sceriffo, perché a questo assomigliano le disposizioni contenute nella direttiva pubblicata ieri, che si incentiva la gente a tornare all'Aquila". Gli uffici delle Politiche sociali del Comune sono stati presi d'assalto, stamani, da tantissime persone "che si sono lamentate per gli effetti devastanti di questo provvedimento - ha affermato ancora l'assessore - un numero elevatissimo di aquilani, al limite della disperazione, è venuto da me stamani, tanto è vero che non mi è stato possibile partecipare all'inaugurazione del restauro della Fontana delle 99 Cannelle"

"Si offre la possibilità di inserire negli alloggi del progetto Case o nelle altre abitazioni realizzate per i terremotati altri membri di famiglia - ha poi aggiunto l'assessore Pezzopane -, ma non si offrono appartamenti più grandi. In qualche modo questo provvedimento esisteva già, ma ora, con questa nuova sottolineatura, si rischia di trasformare le abitazioni in questione in veri e propri nidi d'ape. Si costringono intere famiglie a lasciare gli alberghi in tempi strettissimi, se alcuni componenti della famiglie stesse sono in autonoma sistemazione.

Si obbligano le persone a uscire rapidamente dagli alberghi e a entrare nelle case prese con contratto di affitto concordato, qualora una parte delle famiglie di appartenenza aveva optato per questa soluzione. Ma solo a condizione che la grandezza dell'immobile lo consenta. Per cui o la grande ammucchiata in pochi metri quadrati, o sotto i ponti, perché trovare un alloggio a condizioni ragionevoli è impossibile.

Senza considerare che, alla scadenza del contratto concordato, si perde per intero questo beneficio, se la famiglia riunita con un metodo assimilabile a quello della deportazione non trova un alloggio consono quanto a grandezza".

Secondo Stefania Pezzopane anche l'obbligo di accettare il trasferimento in un albergo all'Aquila da una struttura ricettiva situata in altre città "finirà per sortire l'effetto contrario, non facendo parte di un percorso complessivo di riavvicinamento al capoluogo, come noi, al contrario, abbiamo proposto da tempo. Assomiglia piuttosto a un'azione di forza che a un'iniziativa condivisibile (tanto è vero che siamo stati noi i primi a sollecitare il passaggio negli alberghi aquilani), ma basata su criteri censurabili. Basta ricordare che sono molti gli aquilani che vorrebbero tornare e che lo chiedono da mesi ma, purtroppo, spesso sono persone anziane e sole, penalizzate dalla mancanza di stanze singole".

"Invece di agire con queste operazioni da blitz poliziesco - ha proseguito Pezzopane - Sge, Commissario e vice commissario si occupassero di sbloccare la realizzazione dei 64 map a Paganica, ancora fermi per questioni interne alla struttura commissariale, e di far arrivare nelle disponibilità del Comune i 122 appartamenti del terzo lotto del fondo immobiliare.

Li aspettiamo invano da giugno, e sarebbero vitali per risolvere molti problemi, visto che 50 di essi saranno destinati a famiglie con un gravissimo disagio sociale. Pensasse, la struttura per l'emergenza, a liquidare il dovuto al Comune per pagare i contributi previsti, come nel caso dell'autonoma sistemazione, il cui insufficiente trasferimento nelle casse del nostro ente dovrà nuovamente essere integrato da fondi comunali, per mantenere gli impegni presi con i nostri concittadini. Senza considerare la grave problematica, già segnalata, del prezziario per abitazioni in categoria E, partorito malamente e anch'esso da cambiare, dal momento che le sue debolezze stanno rallentamento pesantemente il processo di ricostruzione".

"Noi siamo per il ritorno all'Aquila dei nostri concittadini, con le dovute maniere - ha concluso Pezzopane - e per questo chiediamo il ritiro immediato del provvedimento del vice commissario Antonio Cicchetti, la convocazione di un tavolo con le Municipalità del cratere e una nuova direttiva più rispondente alle esigenze della collettività e rispettosa delle necessità della gente. Ma soprattutto il passaggio di poteri, risorse e competenze ai Comuni del cratere".


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