Comune di Treglio, chiede di revocare permessi a sansificio e centrale biomasse

17 Aprile 2015   15:43  

 Il Comune di Treglio ha inviato alla Provincia, alla Regione Abruzzo e alla Procura di Lanciano la relazione con cui l'ente pubblico chiede l'avvio di "procedimenti di revoca e/o sospensione delle autorizzazioni in passato rilasciate alle societa' Sansifici Vecere Srl e GCT- Gestione Calore Treglio Srl". Lo annuncia in una nota il sindaco di Treglio, Massimiliano Berghella.

"La relazione e' stata redatta dall'ingegner Tommaso Giambuzzi di Ortona sulla base anche degli atti della magistratura, che nei mesi scorsi ha sequestrato gli impianti - spiega nella nota il sindaco - sono poche pagine nelle quali pero' vengono evidenziate violazioni, inadempienze e lacune in queste attivita'.

Ci sono voluti mesi di lavoro ma ora, dopo aver visionato tutti gli atti sugli stabilimenti in possesso della Provincia di Chieti e dell'Arta e aver riscontrate manchevolezze, prescrizioni puntualmente disattese e ignorate oltre a carenze strutturali di vario genere, abbiamo chiesto agli enti preposti di intervenire in maniera decisa, con la revoca dei permesso.

Ogni nostra azione - sottolinea il primo cittadino di Treglio - vuole essere a tutela dei cittadini, della loro salute e dell'ambiente in cui vivono".

La relazione tecnica ha evidenziato, riferisce la nota del comune di Treglio, dove i due impianti insistono, "filtri mancanti nelle camere di combustione", "eccesso nelle emissioni di inquinanti", "irregolare smaltimento e produzione eccessiva delle ceneri", "sostanze odorifere emesse in quantita' eccessive".

"Nelle carte relative alle strutture ci sono notizie dell'importazione di sanse disoleate, destinate alla lavorazione, dal Nord Africa, attraverso il porto di Ortona, su cui nessuno ha mai effettuato controlli - spiega il sindaco nella nota - il Codice dell'ambiente e giurisprudenza acquisita prevedono invece che la sansa disoleata, per essere utilizzata, debba essere 'un sottoprodotto dello stesso stabilimento'.

Nei faldoni comunali inoltre c'e' ampia traccia del rifiuto reiterato della ditta di ottemperare alla delocalizzazione chiesta dal Comune di Treglio, che ha determinato la durata massima quinquennale dell'autorizzazione stessa e che ne impedisce, allo stato, il rinnovo", conclude la nota del comune frentano.


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