Concluso il vertice per la bonifica del Fosso Vallelunga a Pescara

08 Maggio 2013   09:26  

“La bonifica di Fosso Vallelunga si farà e soprattutto si farà prima della fine di maggio, ovvero prima dell’inizio ufficiale della stagione balneare. Nelle operazioni, ovviamente, coinvolgeremo tutte le Istituzioni e le Associazioni competenti in materia, a partire dal Wwf che potrà darci un contributo prezioso nella tutela delle specie presenti nel Fosso, come pure il Corpo Forestale dello Stato, l’Arta e la stessa Asl, anche con l’Ufficio Veterinario.

Il primo passo ora sarà la caratterizzazione dei sedimenti per capire come smaltire il materiale fangoso, fatto soprattutto da rifiuti, che si è depositato sul fondo nel tempo e che oggi contribuisce a favorire un rischio inquinamento del mare, ma soprattutto crea un forte disagio ai residenti della zona, assillati da zanzare e roditori, come dimostrano le decine di denunce che ci arrivano ogni giorno. Una volta completata l’operazione di prima emergenza, avvieremo con tutti gli altri Enti la mappatura di tutti gli scarichi presenti lungo il Fosso, per individuare eventuali allacci abusivi e intervenire in maniera mirata”. Lo ha detto l’assessore all’Ambiente Isabella Del Trecco al termine del vertice odierno svolto sulla bonifica di Fosso Vallelunga, alla presenza dei rappresentanti del Wwf, dell’Aca, del Corpo Forestale dello Stato, della Direzione Marittima, della Asl e dell’Arta, oltre che degli uffici tecnici comunali.

“Fosso Vallelunga – ha ricordato l’assessore Del Trecco – vive ormai una situazione emergenziale in cui occorre intervenire per ripristinare una condizione di vivibilità per le decine di famiglie che abitano nel rione. A far risuonare l’ultimo campanello d’allarme sono stati, un mese fa, i primi campionamenti sulla balneazione eseguiti dall’Arta, che avevano segnalato una forte anomalia con una presenza elevatissima di colibatteri, determinati, in quel caso, da un episodio di natura temporanea, ovvero il mancato funzionamento momentaneo di un impianto di sollevamento dell’Aca che aveva consentito uno sversamento in mare di liquami. Il danno è stato fortunatamente limitato e a oggi i nuovi campionamenti ripetuti dall’Arta hanno fatto rientrare l’allarme, con la riduzione dei livelli di inquinamento, ma questo non ci induce ad abbassare la guardia.

Anzi, nel corso dei sopralluoghi effettuati con gli Uffici tecnici nei giorni scorsi, abbiamo verificato di nuovo le condizioni di Fosso Vallelunga che ha bisogno urgente di una bonifica reale, come quella programmata lo scorso anno e poi interrotta all’ultimo minuto per i timori espressi dall’Arta circa la tutela della flora e della fauna presente. Proprio per questa ragione, stavolta, ho deciso di riunire attorno a un tavolo tutti gli Enti responsabili chiamati a dare il proprio contributo per consentire l’esecuzione dell’operazione. Ovviamente il Wwf ci ha consegnato un proprio dossier in cui ha raccolto delle informazioni tecnico-scientifiche di enorme valore circa l’habitat di Fosso Vallelunga, un habitat che è nostra intenzione tutelare e proteggere proprio coinvolgendo il Wwf e le altre Istituzioni, ciascuno per quanto di propria competenza, nelle operazioni di bonifica per restituire veramente a Fosso Vallelunga quell’habitat idoneo per l’insediamento di specie protette. Il primo passo ora sarà l’invio della richiesta all’Arta di eseguire le caratterizzazioni dei sedimenti, per capire cosa c’è nei fanghi depositati sul Fosso, e individuare la metodologia più opportuna di smaltimento del materiale, e i relativi costi.

Quindi si procederà con il coinvolgimento di tutti, a tutela dell’ambiente, ma anche delle condizioni di vivibilità igienico-sanitaria per centinaia di cittadini. Ovviamente la nostra collaborazione non si concluderà con la bonifica del Fosso, da completare entro la fine di maggio: sin d’ora scriverò una lettera al Corpo Forestale dello Stato, al Corpo della Polizia provinciale, alla Asl, all’Arta, all’Aca, Capitaneria di Porto e alla Polizia municipale affinchè venga sin d’ora programmato un controllo capillare lungo tutto il Fosso per fare una mappatura degli scarichi esistenti per individuare quelli regolari e verificare che non ci siano scarichi abusivi, frutto di allacci magari effettuati negli anni da qualche cittadino e rimasti nascosti tra la vegetazione, invitando chi non fosse ancora in regola a legittimare il proprio allaccio alla rete fognaria esistente”.

 


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