Conluso in Canada il Congresso dei giovani abruzzesi nel mondo

I componenti Cram scrivono a Paolini e Di Matteo

21 Luglio 2008   09:36  

Con una missiva inviata al presidente Enrico Paolini e all’assessore Donato Di Matteo affinché si riunisca il Cram Abruzzo prima del voto, si è concluso a Montreal (Canada) il secondo Congresso internazionale dei giovani abruzzesi nel mondo. Nella lettera i consiglieri giovani del Cram (la vicepresidente Ana Maria Michelangelo, Marcello D’Emilio, Angela Di Benedetto, Fabio Marraffini e Nadia Mecoli) chiedono, in sostanza, al vertice regionale di non vanificare il lavoro del Congresso, dove si è sentita non poco la mancanza (con preoccupazione) della Regione, per l’assenza all’ultimo momento degli attesi Di Matteo e Giuseppe Tagliente, costretti a rimanere in Abruzzo per i noti fatti di cronaca giudiziaria che hanno colpito la Regione Abruzzo.

I momenti extracongressuali sono stati i saluti di buon lavoro iniziali del console Sergio Monti, del rappresentante del Cgie Giovanni Rapanà, di Guido Picome, presidente dell’Associazione abruzzesi di Montreal e di Giovanna Giordano, presidente del Comites, che non si è poi persa un solo momento del Congresso, a conferma dello straordinario impegno e interesse della brava rapresentante degli italiani del Quebec, che ha avuto parole di elogio per la buona attività della Regione Abruzzo a favore dei suoi residenti all’estero e dei giovani. Curiosità manifestata anche da diversi giovani italiani non abruzzesi che hanno seguito i lavori congressuali.

Il console Monti ha sottolineato la particolare vivacità del mondo giovanile a Montreal, mentre Rapanò si è lamentato della riduzione dei fondi per il prossimo Congresso mondiale dei giovani italiani, che costringerà il Cgie a ridurre da mille a 400 il numero dei delegati. “E’ il peggior messaggio che l’attuale Governo poteva mandare agli italiani all’estero”, ha detto Rapanà.

La Michelangelo ha letto i saluti di Di Matteo mentre la Di Benedetto quelli dell’onorevole Antonio Razzi, deputato abruzzese eletto all’estero e componente il Cram Abruzzo, che ha detto ai giovani corregionali: “Non dimenticatevi mai da dove venite”.

Ai saluti istituzionali sono seguiti quelli, nella seconda giornata, in video di Alessandro Gassman, direttore artistico del Teatro Stabile d’Abruzzo che, con Michele Trimarchi e Federica Fiorenza (presidente e direttore dell’Ente) ha presentato il progetto “Amici abruzzesi all’estero del Teatro Stabile”. A partire dal Canada, il Tsa vuole coinvolgere in ogni forma, anche artistica, organizzativa o amministrativa, i corregionali residenti all’estero. Il video con i saluti con auguri di collaborazione di Gassman è stato integrato con le immagini di alcune produzioni di punta del Tsa, come “La parola ai giurati” che vede protagonista lo stesso Gassman o “Jeckyl & Hide” con Giò Di Tonno “che ha vinto il Festival di Sanremo – ha rivelato Trimarchi – proprio mentre era in tournèè teatrale col Tsa”. Hanno colpito non poco, invece, le immagini e la parole delle protagoniste de “Le invisibili”, storie vere raccontate sul palco di donne pakistane colpite in volto dall’acido perché colpevoli di essersi ribellate a mariti o “sposi promessi”.

Anche il Congresso di Montreal si è trovato ad affrontare i problemi che vivono i giovani discendenti dei nostri emigrati: la scarsa partecipazione giovanile nell’attività delle associazioni è, infatti, il vero problema, che preoccupa per il futuro, quando genitori e nonni non ci saranno più. Non per colpa dei giovani, però, che non partecipano alle attività perché ancora fortemente vocate alla nostalgia e non alle reali esigenze di chi, appunto, non è emigrato ma discendente e quindi perfettamente integrato e protagonista della vita sociale ed economica del paese dove è nato, come ha pure ricordato Di Matteo nei suoi saluti, auspicando che i congressisti sappiano tirar fuori quei progetti capaci di aggregare i giovani e per una sempre migliore interazione con la Regione, che prevede fondi per corsi di lingua e cultura italiana, stage, borse di studio universitarie o per master come quello della Moda di Penne, che, grazie a una convenzione col Cram, riserva cinque dei 20 posti a disposizione ad abruzzesi laureati e residenti all’estero.

Da Montreal, dunque, sono uscite le risposte alla soluzione del problema: i giovani bisogna cercarli, prima di tutto, e aggregarli attraverso l’implementazione, con chat, forum e aggiornamento banche dati, del portale Cram o di un progetto tutto nuovo, che i giovani argentini hanno prodotto e fatto approvare.

Interessante anche l’idea della consigliere Cram d’Australia Mecoli di aprire in Abruzzo un ostello per la gioventù abruzzese nel mondo, in modo tale che i giovani che non hanno case e parenti possono trovare ospitalità a buon mercato nella loro regione di origine.

Silvana Lopez Milani dall’Uruguay ha proposto un Festival dell’enogastronomia abruzzese così come Davide Spadano (Associazione abruzzesi di Piemonte e Valle d’Aosta) ha ricordato le sue conviviali enogastronomiche abruzzesi sul Monte Rosa che, secondo la sua esperienza, sono capaci di aggregare i giovani con facilità perché questi si riconoscono, per cultura familiare, nella gastronomia delle proprie radici. In questo senso si è voluto, infatti, caratterizzare il Congresso di Montreal, dove sono state organizzate due cene offerte dall’Arssa e dai Gal (Gruppi di azione locale) abruzzesi. “L’Abruzzo si presenta a tavola” è stato il momento clou firmato Gal, illustrato da Guido Pisegna che ha guidato in un percorso enogastronomico fatto di formaggi, salumi, piatti e vini tipici. I giovani congressisti sono stati anche invitati a partecipare quali ospiti a un educational tour in Abruzzo che i Gal organizzano a settembre, sempre che possano raggiungere la regione con i propri mezzi.

Rafael Petrocco del Brasile ha, infine, presentato il progetto-pilota “ByAbruzzo” finanziato dal Cram e dall’Assessorato regionale all’Agricoltura a San Paolo del Brasile, dove la Federazione delle associazioni abruzzesi del Brasile, guidate da Franco Marchetti, ha aperto da un mese il primo show-room di promozione del territorio Abruzzo: turismo, agro-alimentare, cultura ma anche punto d’incontro per le tutte le aziende abruzzesi interessate a fare business nella Capitale economica dell’America Latina. Petrocco ha pure ricordato che Lui e altri giovani abruzzesi lavorano nell’agenzia perché, come ha voluto Di Matteo, queste agenzie (la seconda si aprirà proprio in Canada, a Toronto) oltre che strumenti di sviluppo economico per l’Abruzzo devono essere anche occasione di occupazione per i giovani abruzzesi all’estero, che in Abruzzo avranno sempre uno strumento formativo attivato dal Cram per imparare a conoscere e vendere il “pacchetto Abruzzo”.

Grande curiosità, infine, hanno destati i giovani delegati da alcuni dei nuovi paesi dove si sono costituire associazioni abruzzesi: Daniela Presutti Florez dalla Colombia, Mirko Razzi della Spagna, che sta lavorando a un gemellaggio fra Pescara e Saragozza, dove vive, che a breve ospiterà l’Expò, e soprattutto Valter Zaccagni da Cuba, oggetto di diverse domande da parte dei delegati su come si riesce a essere emigrato nel Paese-regime: “Basta non fare politica e propaganda controrivoluzionaria – ha detto Zaccagni, originario di Atessa (Chieti) e domiciliato a Santiago – e a Cuba si è i benvenuti, liberi di sfruttare tutte le impareggiabili bellezze e peculiarità che l’Isola offre”.

Bisognerà dunque aspettare il prossimo Cram per sapere se e dove si riunirà il prossimo Congresso dei giovani abruzzesi nel 2009. Se l’Abruzzo in questo difficile momento politico prova imbarazzo per ciò che è accaduto in regione deve, invece, essere orgoglioso per il buon lavoro che i consiglieri del Cram, le associazioni e i giovani corregionali stanno facendo all’estero. Senza dimenticare mai che all’estero, in termini di popolazione, vive un altro intero Abruzzo.


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