menu
sezioni
E’ davvero singolare quanto scoperto dalla Guardia di Finanza di Sulmona, nell’ambito dei più ampi accertamenti svolti a tutela della Spesa Pubblica erogata dallo Stato in favore delle zone colpite dal sisma e che recentemente avevano portato all’individuazione di una trentina di indebite percezioni di contributi destinati ad attività produttive, tra la Valle Peligna e quella Subequana.
In tale contesto, i finanzieri, hanno infatti accertato almeno cinque casi di contributo, per così dire, ‘‘caduto dal cielo’’, cioè in assenza di una specifica istanza da parte dei destinatari. In pratica, costoro, si sono visti accreditare, per 3 mensilità, sul proprio conto corrente personale, il contributo di 800 euro mensili, previsto dall’ordinanza di Protezione Civile nr. 3763 del 6.5.2009, in favore delle imprese e degli studi professionali che avevano dovuto chiudere la propria attività a causa del sisma.
Taluni degli involontari beneficiari avevano, in realtà, richiesto altre tipologie di sussidio, mentre altri non avevano richiesto alcunché. Tutti, hanno assicurato ai finanzieri che si attiveranno per la restituzione delle somme non richieste, poco più di 10.000 euro.
La Guardia di Finanza di Sulmona ha comunque avviato le procedure di segnalazione per il recupero di tali somme.
Non è scattata alcuna denuncia penale , bensì una segnalazione alla Corte dei Conti per i profili di sua pertinenza, al fine di verificare eventuali responsabilità amministrative anche se, almeno in questo caso, il danno erariale è stato scongiurato.
La Guardia di Finanza invita tutti coloro che si siano visti accreditare contributi non richiesti, a prendere contatti tramite il numero di pubblica utilità 117, ovvero a recarsi presso le sedi dei reparti del Corpo e gli altri enti competenti all’erogazione, per attivare le procedure di restituzione.