Costantini: "Io, usato per regolamento di conti nel Pdl teramano". E Procura indaga su parentopoli

26 Gennaio 2012   10:46  

La Procura della Repubblica di Teramo ha aperto un fascicolo contro ignoti dopo le denunce del capogruppo Idv Carlo Costantini, che in una recente trasmissione su Teleponte aveva parlato di una vera e propria parentopoli nella città del presidente della Regione. Il reato ipotizzato è abuso in atti d'ufficio.

Quello denunciato da Costantini è un sistema fatto di raccomandazioni, di assunzioni clientelari che favoriscono amici, parenti e conoscenti del politico di turno, promozioni all'interno delle aziende pubbliche o società parapubbliche. Un sistema denunciato nel faccia a faccia televisivo col senatore del Pdl Paolo Tancredi e il presidente della Provincia Valter Catarra.

Quattro delle frasi pronunciate da Costantini sono alla base dell'inchiesta condotta dal procuratore capo Gabriele Ferretti e dal sostituto Stefano Giovagnoni. Ieri nella sede teramana de Il Centro c'è stato il sequestro della nota inviata dal consigliere dell’Idv, e nella sede di Teleponte della registrazione della trasmissione. Costantini ha parlato di "cricchetta" teramana, senza la cui amicizia tutte le porte ti restano chiuse (leggi la nota di Costantini).

Ma a parte l'inchiesta giudiziaria partita, secondo Costantini dietro a quella trasmissione c'è qualcosa di ben più grosso. L'invito a partecipare a quel dibattito a Teleponte potrebbe essere stato strumentale ad alcuni piani interni al Pdl.

Ieri un servizio del tg, la stessa emittente lascia ritenere che Costantini sia indagato dalla Procura teramana. E scoppia il caso.

"Non posso neppure ipotizzare che un professionista serio e preparato come Giovannozzi (direttore di Teleponte, ndr) - scrive Costantini sul proprio sito internet - avrebbe mai potuto produrre un simile servizio, se fosse stato davvero del tutto libero da condizionamenti".

"L’apertura - aggiunge Costantini - mi qualifica come se fossi io l’indagato, non potendosi interpretare diversamente la dichiarazione 'la Procura della Repubblica di Teramo ha aperto un fascicolo riguardante il Consigliere Regionale dell’Italia dei Valori Carlo Costantini'. E poi, per togliere ogni dubbio, la precisazione che 'avrei calcato un po’ troppo la mano' e che 'la Procura vuole accertare se qualcuno ha parlato troppo ed a sproposito'.

Dunque a me pare che l’unico ad aver calcato la mano sia stato proprio Giovannozzi e non solo per il servizio, per il quale annuncio sin d’ora che, nonostante il diverso avviso dei miei legali, non assumerò alcuna iniziativa.
Anche per la trasmissione, che mi è parsa stranamente impostata proprio per creare le condizioni perchè la magistratura intervenisse; in pratica, per ottenere il risultato che a parole il Sen. Tancredi temeva si determinasse.

Vuoi vedere che sia io che Giovannozzi siamo stati, a nostra insaputa, utilizzati per consumare qualche regolamento di conti interno al Pdl teramano?" si chiede infine Costantini.


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