Costantini e Acerbo, contro la scelta di Chiodi sul Centro Oli

20 Marzo 2009   06:03  

Centro Oli: tradimento elettorale

Dopo i 45 giorni fissati dal Consiglio Regionale, sono scaduti inutilmente anche i termini processuali stabiliti per la valida costituzione in giudizio della Regione Abruzzo nel ricorso alla Corte Costituzionale contro la legge "blocca centro oli", promosso dal Governo Berlusconi.

Berlusconi affronta i processi o evitandoli completamente, stabilendo per legge che lui non e’ processabile (con il Lodo Alfano) o costringendo alla contumacia le controparti (in questo caso la Regione Abruzzo) per farseli da solo.

E questo lo sapevo gia’.

Non immaginavo, pero’, la possibilita’ che Chiodi si rendesse fino a questo punto complice dei progetti dell’Eni e di Berlusconi, addirittura rinnegando il suo stesso voto espresso in Consiglio Regionale.

Evidentemente esistono poteri diversi da quelli di rappresentanza degli interessi del popolo abruzzese che lo condizionano pesantemente in alcune azioni o, come in questo caso, omissioni.

Con questa omissione Chiodi, oltre a tradire gli impegni assunti in campagna elettorale, ha anche violato l’art. 13 dello Statuto della Regione Abruzzo, che lo vincola nelle sue scelte alla attivita’ di indirizzo espressa dal Consiglio Regionale.

Ed il Consiglio Regionale, con il suo voto, aveva deciso all’unanimita’ che la Regione doveva costituirsi nel giudizio di fronte alla Corte Costituzionale per difendere l’unica legge che ad oggi impedisce la realizzazione del centro oli di c.da Feudo.

A questo punto il Presidente del Consiglio Pagano deve dire agli abruzzesi se intende sanzionare politicamente il comportamento del Presidente della Giunta o se intende consentire che il Consiglio Regionale, con quello che costa ai cittadini abruzzesi, possa anche in futuro permettersi di assumere decisioni che poi cadono nel vuoto.

Carlo Costantini consigliere regionale IDV

 

Il Presidente Chiodi ha rinunciato a difendere l'Abruzzo davanti alla Corte Costituzionale.

La risoluzione, proposta da IdV, Rifondazione, PdCI, approvata dal Consiglio Regionale all'unanimità lo impegnava a costituirsi in giudizio contro il ricorso del governo Berlusconi.
Difendere la legge era un dovere per un Presidente che si era pubblicamente impegnato in campagna elettorale contro il Centro Oli.
Lo era ancora di più per un Presidente che aveva votato una risoluzione che lo impegnava in tal senso.
Ricordo che martedì scorso in Consiglio Regionale ero intervenuto per ricordare al Presidente l'imminente scadenza dei termini senza ricevere risposta da Chiodi.
Se il Presidente aveva cambiato idea poteva perlomeno delucidare il Consiglio sulle ragioni della sua marcia indietro.
Si tratta di una pugnalata alle spalle degli abruzzesi.
E' evidente che per Chiodi la fedeltà a Berlusconi viene prima della lealtà verso i cittadini abruzzesi.
Gli abruzzesi si difenderanno da soli, come hanno già fatto impedendo la realizzazione del terzo traforo.
Maurizio Acerbo, consigliere regionale PRC - SE

 

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