La crisi non ha risparmiato alcun ambito dell'economia, nemmeno il classico appuntamento estivo dei pescaresi con il mare, con i balneatori costretti ad adattarsi di conseguenza.
Per carità, i pescaresi non rinuncerebbero mai a mare e sole, come ha del resto prontamente confermato il pienone sulla riviera nel primo week end d'estate, ma la crisi ha convinto i bagnanti a mutare non poco le forme per dedicarsi ai bagni ed alla tintarella.
La tendenza generale, ormai, sia sul versante nord che su quello sud è quella di formare comitive il più possibile numerose per condividere una palma o un ombrellone, ovviamante ripartendo tra tutti le spese, per continuare a divertirsi con un occhio al portafogli.
"Dal 2009 ad oggi le abitudini dei clienti sono molto cambiate" - hanno fatto osservare i balneatori - "con la predilezione per il fine settimana e la tendenza a portarsi sempre più il pranzo da casa. La tendenza, ormai, è quella a tentare di risparmiare il più possibile, complici i tempi".
I tenutari degli stabilimenti, naturalmente, non hanno mancato di adottare offerte che vanno di pari paso con le rinnovate (ed in parte forzate) abitudini della clientela, con pacchetti a prezzi speciali, tornei di beach-volley e, per cavalcare al meglio l'onda dei Mondiali di calcio in corso di svolgimento, iniziative a tema e menù partita.