Un viaggiatore che, in seconda classe, utilizza il treno fra Torino e Milano sta pagando l'abbonamento mensile 33 euro più del giusto; l'importo sale a 36 euro per chi si muove fra Ancona e Pescara mentre peggio va a chi fa il pendolare sulla Milano-Genova perché il suo esborso scorretto sale a 38 euro.
Colpa di un algoritmo sbagliato
Attenzione: il concetto di "giusto" non è filosofico. Succede, infatti, che la formula matematica di base per arrivare alla esatta tariffazione sia sbagliata; non da ieri o da pochi mesi, ma da ben dieci anni.
Lo riporta Repubblica.it, secondo cui le associazioni dei pendolari avevano da tempo detto basta al fatto che, aumento dopo aumento (l'ultimo, recentissimo, a gennaio), le tariffe "sovraregionali" (per tratte, cioè, che coinvolgono territori diversi, con autonomi prezzi dei titoli di viaggio) continuassero a basarsi su un algoritmo errato. Ora sembrano avere davvero il coltello dalla parte del manico e minacciano di rivolgersi alla autorità giudiziaria per il risarcimento di quanto indebitamente pagato.
In una class action pronta a partire viene chiesto il totale rimborso di quanto ingiustamente pagato dagli abbonati (che sono oltre 70mila) dal 2007 a oggi, da quando cioè, nel calcolare l'importo delle tariffe "sovraregionali", è stato applicato (non dolosamente, ma per puro errore da parte di un funzionario) un algoritmo che non ha mai considerato con esattezza la progressione dell'abbattimento tariffario inversamente proporzionale ai chilometri percorsi.
Più si viaggia meno si paga. Ma non è così
In soldoni il concetto giusto è: più è lungo il tuo percorso e meno paghi. Cosa non accaduta: l'importo degli abbonamenti è più alto dal 13 al 20% di quello che si sarebbe ottenuto applicando la tariffa massima fra quelle che interessano una singola tratta regionale e addirittura il gap fra la corretta tariffazione e quella oggi applicata va dal 15 al 33%.
L'errore è stato riconosciuto da Trenitalia che ha abbracciato in pieno la posizione delle associazioni pendolari "per ottenere un riallineamento tariffario rispetto ai maggiori oneri fatti pagare agli abbonati sovraregionali in questi ultimi anni, così da garantire equità e giusto trattamento ai pendolari che quotidianamente usufruiscono del servizio".