Ddl Gelmini, giovani di Pd e Idv: vicino agli studenti

29 Novembre 2010   16:51  

Le organizzazioni giovanili del Pd e dell'Idv manifestano la loro vicinanza al mondo accademico, in questo momento in agitazione contro il ddl Gelmini che riforma il sistema scolastico e universitario.
Occupazioni di sedi e assemblee di facoltà sono in corso sia a L'Aquila che a Chieti (vedi il servizio).

"Sono personalmente vicino agli studenti che occupano le aule degli istituti superiori Teatini e le Università abruzzesi" dice Giampiero Riccardo, coordinatore regionale Giovani Idv.
"La riforma Gelmini è una menzogna vera e propria. Una presa per i fondelli. Non riforma nulla, lascia tutto come è. E’ solo una mossa elettorale ad uso del governo e del ministro da spacciare per cosa buona e giusta all’elettorato PDL. La casta dei 'Baroni' universitari non viene minimamente sfiorata da questo provvedimento e con il pretesto della scarsità di fondi, si introducono tagli dissennati alla pubblica istruzione, salvo poi foraggiare quella privata e contemporaneamente dilapidare 10 miliardi di euro per l’acquisto di 96 cacciabombardieri.
La radice di un futuro liberale e sostenibile per noi Giovani Italia dei Valori, affonda sicuramente nella Scuola pubblica. Bisogna ripensare l’intero piano di studi tradizionale, se non addirittura anche il metodo, per acquisire una visione europeista, adeguando il sistema e le strutture agli standard continentali e possibilmente migliorarli. L’imperativo deve essere investire nell’istruzione, ricerca e nella stabilizzazione degli insegnanti precari.
La tutela professionale e il rispetto della dignità, nei confronti di quanti per lavoro si fanno veicolo di istruzione e formazione - conclude Riccardo - stabilisce il grado di educazione di un popolo e lo rende responsabile nei confronti delle generazioni future".

"Siamo vicino agli studenti che in queste ore stanno occupando le sedi universitarie dell'Aquila" afferma Stefano Albano, segretario provinciale Giovani democratici L'Aquila.
"Il disegno di legge Gelmini, a nostro avviso chiamato impropriamente riforma, in realtà non cambia radicalmente nulla, risponde unicamente a logiche economiche dettate dal ministro Tremonti.
Si attuano scellerati tagli alla pubblica istruzione, mentre si finanzia quella privata. Bisogna investire nell’istruzione e nella ricerca: solo così il nostro Paese può tornare ad essere competitivo".


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