De Amicis (Pd): candidature regione, sia popolo a decidere

20 Luglio 2008   18:56  

"Non è in discussione il valore politico personale di esponenti politici come Legnini, Paolini o la Pezzopane, la questione è un'altra. Il Partito Democratico è nato il 14 ottobre dello scorso anno con le primarie e delle primarie ha fatto una medaglia da esibire con fierezza rispetto a chi ancora nel nostro paese va avanti con i partito-persona e le convention. Ora quindi per decidere chi sarà il candidato del Pd alla regione Abruzzo le primarie si devono fare. E' lo statuto che lo prevede!". Marco De Amicis (nella foto con Adinolfi), 34 anni di Avezzano e responsabile nazionale insieme a Mario Adinolfi (per il quale lo scorso anno curò la campagna delle primarie di Generazione U) del Forum dei Nuovi Media del Partito Democratico, ritorna sulla richiesta delle primarie per decidere il candidato. "E' incredibile come nessuno degli interessati, a cominciare dal nostro segretario regionale Luciano D'Alfonso, si arrischi a pronunciare la parola 'primarie', nessuno. Sembra quasi che si abbia paura di questo mezzo democratico che non più di un anno fa ha fondato il nostro partito. Che cosa dovrebbero pensare i militanti del Pd Abruzzo? che nelle stanze indagate del nostro partito ci si sta mettendo d'accordo per l'ennesima volta su chi imporre agli elettori? E poi perchè i nomi, scontati, devono essere sempre gli stessi? Io elettore del 14 ottobre voglio poter scegliere la Pezzopane piuttosto che Paolini o Legnini, ma voglio anche sapere perchè non si fanno i nomi di Michele Fina o Antonio Castricone, di Giuseppe Di Luca o di Silvio Paolucci? Vogliamo rinnovare veramente? Ed allora perchè i nostri giovani segretari provinciali non vengono neanche presi in considerazione?" A De Amicis fa eco il giovane Luigi Beccia, anche lui di Generazione U ed oggi membro del Pd Montesilvano dopo essersi candidato lo scorso anno appoggiando Adinolfi: "Appena verrà ufficializzata la data delle elezioni, Generazione U Abruzzo sosterrà con forza e in molteplici modalità e sedi, la necessità di scegliere il candidato presidente e i candidati consiglieri attraverso vere primarie democratiche nel pieno rispetto degli articoli 18,19 e 20 dello Statuto del Pd. Tale statuto è stato colpevolmente mandato alle ortiche in questi mesi così come , in questa vicenda, è stato mandato alle ortiche il codice etico.  Rimettersi nelle mani dei cittadini, in tutto e per tutto: una strada obbligata. Il tempo c'è, non accampiamo scuse inutili ai nostri elettori".


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