De Matteis: Bertolaso mantenga le promesse agli sfollati

15 Ottobre 2009   14:25  

''Se tanti sfollati che vivono nelle tende non se ne vogliono andare, è perchè qualcuno, ovvero la Protezione civile, gli aveva promesso un tetto in città entro settembre''.

Lo afferma il vicepresidente del consiglio regionale Giorgio De matteis, che aggiunge con fermezza: ora hanno il diritto di pretendere una sistemazione in città, perchè qui lavotrano, qui vivono e qui hanno iscritto i figli a scuola, e la Protezione Civile non si permetta di definirli
irriducibili: ''Non ci sto a sentir definire gli sfollati che ancora vivono nelle tende dell'Aquila come "un problema". "Non sono irriducibili - ha spiegato il vicepresidente - ma persone a cui era stato promesso che entro ottobre avrebbero avuto una casa. Essere spostati in alberghi lontani dall'Aquila - ha aggiunto - non significa avere una casa. E si tratta di gente che ha i figli iscritti a scuola all'Aquila o che lavora nel capoluogo abruzzese, non di 'irriducibili''. ''Non e' possibile - ha continuato De Matteis - che in questa situazione alcuni facciano la figura dei salvatori della patria e altri dei rompiscatole. Chi ha creato questa situazione - ha concluso il consigliere - lo risolva. La Protezione civile sull'emergenza ha compiuto un ottimo lavoro  ma adesso deve fare attenzione a non debordare e nessuno si azzardi a minacciare, detto tra virgolette, i cittadini che ancora si trovano nelle tendopoli"

Ma come dare un tetto a tutti in città? Utilizzando,ribadire De Matteis, posti nella Guardia di Finanza e nella caserma Campo Mizi e soprattutto collocando container, una soluzione molto più economica del tenere altri mesi in alberghi migliaia di sfollati, al costo oltre 7mila euro a famiglia ogni mese.
"All'Aquila bisognerebbe allestire container, moduli provvisori o su ruote e sistemarli sulle aree gia' attrezzate e disponibili dove prima sorgevano le tendopoli, in modo da dare un ricovero ai seimila sfollati che ancora vivono nelle tende". E il vicepresidente ha aggiunto: "Sarebbe giusto che chi ha creato questo problema avesse l'umilta' di dire 'forse abbiamo sbagliato i calcoli'". Tra gli spazi disponibili, la caserma Campo Mizi, quella della Guardia di Finanza e i diversi appartamenti sfitti le cui requisizioni - secondo il consigliere - vanno ancora troppo a rilento.''

'' La Protezione civile - prosegue De Matteis - deve garantire poi che a dicembre sia svolto a L'Aquila il concorso degli avvocati, e poichè non ci sono più alberghi liberi, occorre predisporre soluzioni diverse, anche in questo caso conteiner''.

Infine, conclude De Matteis, la Protezione civile si deve occupare di emergenza non di ricostruzione dei centri storici dell'Aquila, come invece lasciava intendere una bozza di Ordinanza poi bloccata:
'' Bertloaso non si occupi di ricostruzione, nessuno gliel'ha chiesto, Bertolaso e' Commissario all'emergenza e risolva l'emergenza che e' ancora in atto. E per quanto riguarda la ricostruzione targata Protezione civile, credo che possa davvero bastare il progetto case, ovvero 150 ettari di cementificazione''.

Ultima freccata al sindaco Cialente, definito una biancaneve che si sveglia ad ottobre, uno che prima chisto con forza case mobili   case mobili e poi sottoscrive lettere agli aquilani in cui invita gli stessi a lasciare le tende, anche se delle case mobili non ci sono.


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