Declino delle aree montane, l'Uncem lancia l'appello alla Regione

16 Febbraio 2009   17:49  

Il lento ed inesorabile spopolamento, la carenza di servizi e l’invecchiamento della popolazione condannano le aree dell’Abruzzo interno ad una persistente condizione di sottosviluppo.
I dati del Cresa riferiti al 2008 mostrano come l’esodo dai centri montani abbia avuto carattere costante negli anni, con un decrescente andamento demografico.
Al basso livello di industrializzazione non fanno tuttavia da contraltare i dati sull’attività agricola, che ha anch’essa registrato una significativa contrazione fra il 2000 ed il 2006. Bassa la presenza anche degli istituti di credito, in un territorio - quello montano - che rappresenta il 76% della superficie regionale, con 224 Comuni sui 305 dell’Abruzzo.
Un incontro con il presidente della giunta regionale Gianni Chiodi e l’assessore agli Enti Locali Masci, è quello che chiede l’Uncem, l’organizzazione delle comunità e dei comuni montani, per intraprendere un costruttivo confronto sul futuro delle aree interne e la concertazione per la definizione della legge regionale con la quale il Consiglio nel giugno scorso aveva proceduto alla riduzione delle comunità montane da 19 a 15.
Fra le finalità della richiesta dell’Uncem anche una maggiore attenzione da parte del governatore al riequilibrio fra l’area costiera e l’entroterra.

Intervista a Giovanni Venditti, presidente Uncem Abruzzo.

(MS)


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