A L'Aquila in una sala Carispaq, di cittadini sfollati ed ospiti dei campi e tornati dalla costa è in corso di svolgimento il secondo consiglio comunale post-terremoto, alla presenza del capo della Protezione civile Guido Bertolaso. maggioranza e buona parte del'opposizione si sono trovate d'accordo nell'evidenziare le molte ombre del decreto legge del 28 aprile che prevede le prime misure in vista della ricostruzione. Il testo del decreto va emendato afferma con forza il sindaco cialete, perchè tanto èper cominciare rende marginale il ruolo degli enti locali, e soprattutto non è previsto il contributo a fondo perduto del 100% come è accaduto per tutti gli altri interventi post-terremoto per la ricostruzione della prima casa. Deve essere messo nero su bianco che la città va ricostruita così com'era perchè gli aquilani non vogliono un aquila due. Il timore è che i 13mila moduli abitativi finaziati e in via ri realizzazione non saranno provvisori ma definitivi certo è che 150mila euro per ricostruire una casa in centro non basterano e allora ilrischio è che il centro rimarrà un rudere per chissà qualti anni. E se non si sostiene aggiunge con forza il sindaco Cialente la ristruttrazione delle case non gravenmentelesionate, i 13 mila moduli non basterano per 80mila sfollati.
Bertolaso ha ascoltato con attenzione e ha preso molti appunti, i cittadini hanno sottolineato tutti i passaggi significativi e concreti con applausi e fischi. La ricostruzione passa anche per la partecipazione politica.
