Degrado ai massimi lungo le sponde del Pescara, invase da rifiuti di ogni tipo

29 Agosto 2013   14:16  

Continuano le segnalazioni di associazioni e privati cittadini circa i grandi pericoli che l'ambiente naturale sta correndo in Abruzzo, fiumi compresi.

Di tale stato di cose é purtroppo validissimo esempio anche il fiume Pescara, il più importante della regione, nello specifico nel tratto che rasenta il territorio comunale di Chieti, compreso tra le frazioni di Santa Filomena e Brecciarola.

Partendo dal cosiddetto parco fluviale, del cui stato di profonda incuria ci siamo già occupati mesi fa, proseguendo per circa un chilometro, o spettacolo é sconfortante, erbaccia lussureggiante e rifiuti dappertutto, anche nelle immediate vicinanze della sponda o dei campi coltivati che si stendono lungo il corso del fiume. Una situazione di grave ed indubbio degrado e pericolo per l'ambiente e per quanti frequentino il posto.

Una vera e propria discarica abusiva a cielo aperto, con rifiuti davvero di ogni tipo: mai come stavolta, purtroppo, si tratta dell'amara realtà dei fatti, non di mera retorica, poiché coloro che si prendono la briga di smaltire gli esuberi domestici depositano davvero di tutto: dai classici organici, agli pneumatici, ai copertoni, passando per vecchi mobili e materassi, per arrivare persino a vecchi televisori o calcolatrici. In vari punti, poi, é possibile rinvenire anche escrementi umani, forse "ricordi" lasciati da qualche pescatore o contadino.

Evidentemente, molti non sanno che, proprio al confine tra Santa Filomena e Brecciarola, a nemmeno un chilometro dal Pescara, vi é un apposito centro di raccolta per rifiuti, in cui é possibile scaricare in maniera del tutto lecita e gratuita qualsiasi tipo di oggetto di cui ci si vuole disfare, senza arrecare inutli danni all'ambiente.

Non solo rifiuti, però: anche resti di un cantiere, ancora recante la scritta "lavori in corso", che sembrano al contrario fermi da chissà quanto tempo.

Ce n'é abbastanza, in sostanza, per auspicare un pronto intervento delle istituzioni, per preservare sia la salute del fiume, che dei campi coltivati nei pressi, sia di coloro che frequentano la zona per pesca o agricoltura, ed anche per cercare di monitorare con maggiore costanza che qualche cittadino amante dello "smaltimento rifiuti fai da te" continui a scambiare l'area per una discarica a cielo aperto.

Lorenzo Ciccarelli


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