Delfino da favola: Bari-Pescara 0-2

Insigne stende i galletti. E' secondo posto

28 Ottobre 2011   22:42  

Volere è Volare. Un Delfino caparbio e coraggioso, dopo l'impresa di Brescia, strappa i tre punti anche al San Nicola di Bari. Biancazzurri sempre i possesso del pallino del gioco con Togni e Cascione a dettare i ritmi, mentre Lorenzo Insigne si occupa dei ricami ma soprattutto dei  gol. E già, manca Immobile? Nessun problema, ci pensa il talentino napoletano a far splendere il delfino con due perle di astuzia e abilità. Due perle che valgono il secondo posto in classifica a quota 25, a solo un punto dalla capolista Torino.

La partita. Un risentimento muscolare al polpaccio blocca Anania a pochi secondi dal fischio d'inizio, al suo posto gioca il giovane Pinsoglio. Defezione pesante per gli uomini di Zeman che, paradossalmente, perdono il primo dei propri difensori. Per il resto, tutto confermato: senza l'infortunato Immobile, tocca a Maniero. In mediana, dopo la squalifica, rientra dal primo minuto Cascione. In difesa, con Romagnoli di nuovo out, Brosco affiancherà Capuano osservato speciale da degli emissari del Bolton.
Nel Bari l'ex milanista Donati, assente per squalifica, viene rimpiazzato da Kopunek. Anche De Falco, reduce da infortunio, torna a vestire una maglia da titolare.

 

Come al solito il Delfino parte con il piede schiacciato sull'acceleratore: i biancazzurri non si fanno intimorire da un palcoscenico importante come quello del “San Nicola” e giocano con la consueta spigliatezza. Nei primi dieci minuti gli abruzzesi mettono in palese difficoltà i galletti che rischiano in due occasioni di andare sotto: prima con un tiro fuori di Togni, poi con un miracolo di Lamanna su un bolide di Insigne. Il Bari è già alle corde per la gran mole di pressing costruita dalla compagine allenata dal boemo e non è una sorpresa il vantaggio ospite: è Insigne a regalare la gioia ai tifosi biancazzurri; l'ex Foggia, infatti, dopo aver raccolto una rimessa laterale di Balzano, ubriaca con le sue finte Crescenzi e dalla linea di fondo trova un gol capolavoro. Al diciottesimo del primo tempo il Pescara è già in vantaggio a Bari. Era inevitabile: il Delfino è troppo gagliardo e gli uomini di Torrente sembrano intimoriti dalla giostra zemaniana.

Oltre ai grandi meriti tattici di questa squadra, bisogna anche riconoscere che la vera marcia in più dei biancazzurri è data dalla corsa: Sansovini e compagni, infatti, corrono tanto e lo fanno bene approfittando delle sbavature difensive dei pugliesi, il cui lato debole è il sinistro dove Borghese e Crescenzi vivono una serata da incubo. Un incubo chiamato Insigne, vera e propria spina nel fianco dell'undici di Torrente. Per la cronaca, il Pescara impegna seriamente Lamanna in altre due circostanze con Togni prima, e con Insigne poi.

L'unica occasione degna di nota creata dal Bari porta la firma di Marotta, che sfiora il palo di testa. Davvero troppo poco perchè i galletti pretendano il pari.

L'avvio di ripresa dei padroni di casa è sicuramente di un altro stampo: già al terzo minuto la parata di Pinsoglio è provvidenziale su Forestieri. Col passare dei minuti il Bari grigio e spento dei primi quarantacinque minuti è solo un ricordo, ne risente la manovra del Pescara, ora più bloccato sulle fiammate dei biancorossi.

Ma proprio nel momento migliore dei pugliesi sono ancora i biancazzurri a passare: ripartenza micidiale in contropiede degli uomini di Zeman, Kone appoggia per Insigne che si infila in una voragine lasciata aperta dalla difesa biancorossa e ne approfitta per depositare in rete il gol che vale il 2-0. E' il gol che regala una boccata d'aria pura al Delfino e non solo per la classifica. Sarebbe stata la perfetta replica di Brescia se Maniero non avesse sprecato per due volte il match-ball, facendosi per ben due volte parare il tiro da Lamanna.

Il neo-entrato Caputo conferisce un pizzico di pepe ai suoi: velocità e capacità di inserimento sono le caratteristiche migliori del numero 87 biancorosso, abilissimo nel calciare a rete a un quarto d'ora dal termine, ma il suo tiro si spegne sull'esterno della rete.

A Pescara non si vivano emozioni del genere da molto tempo e adesso la prima lettera dell'alfabeto, scaramanticamente non pronunciata, inizia a diventare un sogno. Un sogno che i supporters biancazzurri sperano di veder tramutato in realtà.

 

BARI-PESCARA – IL TABELLINO

BARI (4-2-3-1): Lamanna; Crescenzi, Clayton, Borghese, Polenta; Kopunek (1' st Stoian), De Falco; Forestieri, Rivas (22'st Caputo), Marcos (1' st Scavone); Marotta. A disp.: Koprivec, Defendi, Bellomo, Ceppitelli. All.: Torrente

PESCARA (4-3-3): Pinsoglio; Zanon, Brosco, Capuano, Balzano; Togni, Cascione, Gessa (7'st Kone); Insigne, Sansovini (13' st Soddimo), Maniero (32'st Verratti). A disp.: Romagnoli, Petterini, Giacomelli. All.: Zeman

Arbitro: Sig. Baracani di Firenze (Iori – Costanzo)

Marcatori: 18', 21'st Insigne

Ammoniti: Togni (PE) Gessa (PE), Brosco (PE), Borghese (BA)

NOTE: Rec.: 1'pt; 3' st

Daniele Polidoro


Oroscopo del Giorno powered by oroscopoore