Di Nisio contro il taglio delle corse in Valle Peligna

28 Maggio 2008   11:35  
"Sulmona e il Centro Abruzzo sono tagliati fuori dai progetti regionali di sviluppo del trasporto pubblico. Questo e' l'ennesimo schiaffo ad un territorio depresso che la Regione vuole ulteriormente isolare". Con queste parole il portavoce della FEDER.CO.P.A, Francesco Di Nisio, ha commentato la decisione della Regione di escludere la societa' 'Paolibus', ex Schiappa, dalla holding del trasporto regionale. "Inoltre - ha aggiunto Di Nisio - a dimostrazione della volonta' scientifica di penalizzare la Valle Peligna e l'Alto Sangro, sembrerebbe che l'Arpa punti anche a ridurre il numero delle corse da Scanno e Sulmona verso Roma. Decisioni che ci sorprendono perche' credevamo che il presidente della Regione Abruzzo, Ottaviano Del Turco, avesse davvero intenzione di ridurre i compensi e gli amministratori delle societa' di trasporto e non le corse che pendolari e studenti sono costretti ad utilizzare quotidianamente per raggiungere nella capitale il proprio posto di lavoro o di studio. E invece da voci insistenti abbiamo appreso che Del Turco - aggiunge Di Nisio - non taglia i costi della politica, lasciando il vice presidente dell'Arpa, Antonio Sposetti, alla presidenza di Paolibus, con il presunto obiettivo di ridurre le corse dei pendolari, spingendo quindi le famiglie ad affrontare sacrifici pesantissimi. Noi - conclude Di Nisio - non resteremo a guardare dato che la Regione e l'Arpa dovranno spiegarci perche' quando ci sono da tagliare i servizi si pensa sempre al Centro Abruzzo. Chiediamo un incontro urgente al neo sindaco di Sulmona, Fabio Federico, e lo invitiamo a far sentire la sua voce che, insieme a quella dei 2000 firmatari della petizione presentata alla Regione nello scorso ottobre, dovra' tuonare nelle sedi competenti a cominciare dal Consiglio regionale straordinario che si terra' il 3 giugno. Lanciamo infine un appello a parlamentari e consiglieri regionali affinche' si oppongano con forza a questo progetto che non taglia i costi della politica ma penalizza solo e soltanto famiglie, pendolari, lavoratori e studenti gia' pesantemente e gravemente provati dal carovita e da una recessione economica territoriale senza precedenti nella storia della Repubblica italiana".

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