Di Orio, grave escludere l'Università da tavolo ricostruzione

Costantini (IDV): Qualcuno cerca di "sucidarsi"

05 Febbraio 2011   10:06  

Amareggiato per un'esclusione inaspettata e a suo avviso, inspiegabile.

E' il rettore dell'Università dell'Aquila Ferdinando di Orio che, non essenso stato convovato al recente incontro tra il sottosegretario Gianni Letta e gli enti locali sulla ricostruzione, scrive al commissario Chiodi.
"Egregio commissario", scrive il rettore nella lettera inviata per conoscenza anche al sindaco Massimo Cialente, allo stesso Gianni Letta e al vice commissario per la ricostruzione Antonio Cicchetti, "con non poca amarezza apprendo che nella giornata di ieri (ndr 3 febbraio) lei ha convocato una nutrita rappresentanza delle istituzioni aquilane per discutere con il sottosegretario alla presidenza del Consiglio circa i temi della ricostruzione della città dell’Aquila. L’amarezza è legata al fatto che nessun rappresentante dell’Università dell’Aquila è stato invitato a questo importante incontro che ha rappresentato una sorta di tavolo degli enti della ricostruzione. Anche se fosse stata, come mi auguro, una semplice e casuale dimenticanza, sarebbe comunque un episodio significativo della considerazione riservata alla più importante istituzione culturale cittadina che rappresenta, con 1.200 dipendenti e 23.000 studenti, anche la realtà produttiva più importante del contesto territoriale aquilano. Una considerazione che stride ancor più con le comunicazioni governative nazionali e regionali che caratterizzano L’Aquila come una città universitaria e individuano proprio nell’Università il principale, se non esclusivo, punto di forza in grado di garantire un nuovo e duraturo sviluppo a tutto il contesto territoriale". "Sono peraltro dispiaciuto che una tale 'dimenticanza' abbia impedito all’Università di esporre al sottosegretario Gianni Letta, i suoi attuali problemi e la sua visione sulla ricostruzione. Potrei comprendere," continua il rettore "ma non giustificare comunque, l’esclusione della mia persona in ragione delle posizioni critiche assunte che mi hanno visto non allineato al pensiero unico che ha caratterizzato le strategie politiche seguite dalla immediata fase dell’emergenza post-sismica sino a quelle più attuali sulla ricostruzione. Non posso, tuttavia, accettare l’esclusione dell’Università come istituzione che, pur tra tante difficoltà, continua a svolgere pienamente la sua funzione al servizio della comunità universitaria e, soprattutto, della città dell’Aquila. In tal senso, perché non invitare nel consesso degli 'enti della ricostruzione', anche gli studenti universitari, che rappresentano la linfa vitale della città, alla quale sono così fortemente legati da superare le mille difficoltà quotidiane dovute anche alla carenze di servizi a loro dedicati. Ma al di là degli aspetti formali e istituzionali, l’amarezza deriva soprattutto dal fatto che il mancato invito ha impedito all’Università di rappresentare in quella sede i numerosi e gravi problemi che tuttora la riguardano e che derivano anche, se non soprattutto, dalle difficoltà incomprensibili che si riscontrano proprio nei rapporti con le istituzioni governative e con quelle preposte alla ricostruzione post-sismica. Mi auguro che si sia trattato solo di una dimenticanza non voluta e, in tal senso, chiedo alle autorità provinciali e cittadine, che leggono per conoscenza questa lettera, di adoperarsi affinché in futuro non si ripetano simili episodi che, se contraddicono i messaggi mediatici ripetutamente lanciati su L’Aquila, città universitaria, rischiano soprattutto di discriminare le potenzialità che l Università è in grado di esprimere per la rapida ricostruzione della città nell’interesse esclusivo di tutta la popolazione aquilana".

Immediata la presa di posizione di Carlo Costantini, capogruppo dell'IDV in Regione.

"Apprendo che ieri, in occasione di un importantissimo incontro con il Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, Dr. Gianni Letta, relativo alle problematiche del territorio aquilano, è stata esclusa dal tavolo la presenza dell'Università" ha detto Costantini "forse l'unico ente che fino ad oggi ha dato plurime dimostrazioni di capacità di reazione, confermandosi elemento insostituibile di ogni idea di ricostruzione economico-sociale del territorio aquilano.Gli altri, quelli che fino ad oggi non hanno mai detto una parola contro, bevendosi tutto quello che è stato (o non è stato) propinato" ha commetato Costantini, "erano presenti al gran completo. Evidentemente all'Aquila c'è qualcuno che vuole 'suicidarsi', portandosi dietro l'intera Città: non riuscirei a leggere diversamente la logica seguta da chi ha ritenuto ed evidentemente continua a ritenere che il futuro dell'Aquila possa prescindere dalla propria Università."


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