"Non possono che essere loro", i giovani, "i protagonisti del cambiamento, perche' sono loro la sola speranza di cambiare la realta' del nostro Paese", scrive Di Pietro.
"Poi discuteremo di legge elettorale ma non come fanno tutti i partiti, che nei loro laboratori cercano la formula piu' vantaggiosa per se stessi e si affannano non per chiarire, ma per non far capire ai cittadini cosa stanno facendo. Per noi l'importante e' invece mettere a fuoco la legge elettorale piu' utile per i cittadini, quella che meglio riesce a coniugare meglio l'esigenza di rappresentare democraticamente la volonta' popolare e quella di garantire la governabilita'".
"Parleremo - riprende - del terremoto in Emilia. Ma siccome siamo persone che alle parole fanno sempre seguire i fatti, come promesso consegneremo anche ai rappresentanti di quella regione l'ultima tranche del nostro rimborso elettorale per le elezioni del 2008".
Scrive ancora Di Pietro: "Metteremo al centro del nostro dibattito la parita' di genere tra uomini e donne, un concetto che la politica cita spesso e pratica pochissimo, e l'idea di un'Europa che sia dei popoli e non delle banche.
Tutto siamo tranne che populisti o euroscettici. Siamo noi i veri europeisti, e lo siamo sempre stati. Parleremo di lavoro.
Lo faremo a modo nostro: convinti che sia non solo possibile ma anche doveroso tenere insieme la difesa strenua dei diritti dei lavoratori, mai cosi' presi di mira dalla fine del fascismo a oggi, e il supporto agli imprenditori onesti e che vogliono investire in Italia.
Sappiamo che senza restituire valore al lavoro e sostegno alle imprese non ci sara' mai nessunissima ripresa".
"Cercheremo anche di riportare in primo piano i misteri d'Italia, le troppe stragi rimaste impunite non perche' chi indagava e investigava non sapesse fare il suo lavoro ma perche' non pote' farlo come si deve. E non puo' neppure oggi", dice ancora il leader Idv. "Infine - prosegue Di Pietro - parleremo di referendum.
Dal 12 ottobre inizieremo a raccogliere le firme per quattro quesiti: contro il finanziamento pubblico ai partiti e la diaria ai parlamentari, per ripristinare l'articolo 18 dello Statuto dei lavoratori e abrogare quell'articolo 8 che ha cancellato i contratti nazionali.
Ma non sara' solo una battaglia per restituire diritti ai lavoratori e togliere privilegi alla casta. Sara' anche una battaglia per ridare senso e sostanza alla democrazia, che in Italia viene ogni giorno di piu' svilita e ridotta a parola vuota.
E' questa la politica secondo l'Italia dei Valori. E' il cambiamento utile non per pochi ma per tutto il Paese".