Digiuno contro la pena di morte

08 Giugno 2007   14:14  
Non è affatto vero che chi fa politica ha sempre la pancia piena. Non è vero in questi giorni almeno per Gino Antognetti dei Radicali aquilani che ha cominciato uno sciopero della fame, al fine di sostenere Marco Pannella, Rita Bernardini e altri 300 personalità del mondo della politica e della cultura, che chiedono l´approvazione di una Risoluzione sulla Moratoria Universale della Pena di Morte, da parte della prossima assemblea dell´Onu. Si legge nel documento che è alla base della protesta civile di Antognetti: "Noi, sottoscritti, pensiamo che l´umanità deve andare avanti e che l´abolizione della pena di morte non è solo una necessità dell´individuo, il rafforzamento ulteriore della sua sfera di inviolabilità, ma sempre più una necessità storica e universale, il punto di approdo della nostra epoca, il punto di incontro di civiltà diverse. Dopo l´abolizione della schiavitù e l´interdizione della tortura, il diritto a non essere uccisi a seguito di una misura giudiziaria deve essere un altro comune denominatore, una nuova e irriducibile dimensione dell´essere umano che fa di tutti noi un´unica comunità.Noi, sottoscritti, chiediamo alle Nazioni Unite di liberare la Comunità internazionale da questo anacronismo e di stabilire una moratoria universale delle esecuzioni, in vista della completa abolizione della pena di morte". Mentre i partiti cittadini sonio impegnati in febbrili trattative per ottenere più spazio possibile a Palazzo Margherita, qualcuno per strada prova ancora a fare politica in senso nobile sorseggiando tè e digiunando.

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