Discarica di Bussi, a sette anni dalla scoperta si attende ancora il nuovo insediamento industriale

Il sito andrebbe bonificato per essere reindustrializzato

05 Marzo 2014   10:12  

Sono ormai trascorsi sette anni da quando gli uomini del Corpo Forestale rinvennero una discarica di grandi dimensioni e ricca di sostanze nocive nei pressi di Bussi sul Tirino, proprio nei pressi del fiume.

I successivi sette anni sono stati caratterizzati dall'emergenza ambientale e, parallelamente, dalle note vicende giudiziarie nonché, cosa forse ancor peggiore dal punto dei vista dei lavoratori del polo industriale, dalla continua dismissione di attività e dalla perdita di psoti di lavoro.

Entrambe le questioni continuano ad essere aperte, anche perché oltre alla discarica sono stati nel frattempo rinvenuti altri due siti inquinati, prorpio all'interno della zona industriale di Bussi Officine, senza che alcuna istituzione sia riuscita ad apportare alcun concreto miglioramento.

Per quanto riguarda il complesso chimico, intanto, la proprietaria Solvay intende abbandonare il sito, che per essere reindustrializzato dovrebbe prima essere sottoposto a bonifica. L'investimento previsto si aggira sui 50 milioni di euro, ed il commissario governativo Adriano Goio è in attesa che l'amministrazione comunale valuti quale tipo di insediamento potrà subentrare alla Solvay per eseguire la bonifica e reimpiantare un'industria.

Numerose le proposte al vaglio del sindaco Salvatore Lagatta, tra cui il progetto proposto dalla Toto Spa che prevederebbe un cementificio, un'officina per vagoni ferroviari e un opificio per costruzioni industriali prefabbricate, con il reimpiego di circa 300 unità lavorative di manodopera, sulla cui effettiva fattibilità sussistono però vari dubbi.


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