Dissequestro Granatiero: nessuna prova di riciclaggio

18 Ottobre 2011   14:33  

In 13 pagine il collegio giudicante del Tribunale del riesame di Pescara, presieduto da Antonella Di Carlo e composto da Nicola Colantonio e Paolo Di Geronimo, spiega le ragioni del dissequestro del Caffè Venezia e di altri cinque locali, oltre ai conti bancari della famiglia Granatiero, al centro dell'inchiesta su presunto riciclaggio di denaro sporco della Procura di Pescara.

Punto chiave della formula accusatoria del Pm Varone, lo stretto legame dei Granatiero con i Romito, famiglia al centro di alcune vicende giudiziarie per associazione a delinquere di stampo mafioso. Secondo la Procura i Granatiero avrebbero beneficiato di denaro frutto delle attività criminose per realizzare il piccolo impero dei bar, pizzerie e locali notturni a Pescara. "All'esame degli atti processuali - osserva il Collegio - si rileva che, se é pur vero che i fratelli Romito risultavano coinvolti nell'ambito dell'indagine inerente associazioni per delinquere di stampo mafioso operanti nell'area garganica, i predetti venivano prosciolti in sede di udienza preliminare con formula piena per non aver commesso il fatto. " Inoltre precisano i giudici a pagina 8: "Pur emergendo l'inclinazione del Romito alla commissione di azioni illecite...le condotte accertare non possono costituire i reati presupposti che hanno determinato la produzione delle rilevanti somme di denaro che si assumono utilizzate dagli indagati per la costituzione e gestione delle attività imprenditoriali in Pescara." Inoltre non emerge da nessuna intercettazione telefonica ed ambientale il ruolo di finanziatori occulti dei Romito in favore dei Granatiero, anzi erano gli stessi Granatiero a vantare dei crediti nei confronti dei Romito per la vendita di due esercizi commerciali a Manfredonia. Nelle stesse motivazioni dei provvedimenti del tribunale di Foggia e della Corte d'Appello di Bari, applicativi delle misure di prevenzione nei confronti dei fratelli Romito, si escludeva categoricamente la sussistenza di collegamenti economici tra i predetti e i Granatiero." Alla luce di tutto questo il tribunale del riesame, dunque, revoca il sequestro preventivo con restituzione agli aventi diritto del Caffè venezia di Via Venezia e Viale Regina Margherita, del "Love Boat" di Via Montanara; dell'"Università della Pizza" di Piazza Martiri Pennesi; del locale "Piano Terra" di Corso Manthonè e delle quote societarie della Granatiero Ristorazione Srl e della Positano Srl. Revoca, inoltre, l'incarico di conferimento all'amministratore giudiziario Saverio Mancinelli, ordinandogli di rendere il conto della gestione provvisoria nel termine di giorni trenta dalla comunicazione delle presente ordinanza.


Oroscopo del Giorno powered by oroscopoore