Dj Trava, figlio di Marco Travaglio: "Io, apolitico, non sono pronto per la rivoluzione"

16 Aprile 2015   11:17  

"Io, apolitico, non sono pronto per la rivoluzione. A Napoli c'è rap vivo. Un grande movimento laggiù. Non mi farei scrivere una canzone da mio padre, preferisco i miei pensieri anche se lui sarebbe più capace di me. E poi al rap preferisce la grande musica italiana come Dalla e Battiato. Italia's Got Talent? Mi faranno fuori, sono un rapper scarso".

Così Alessandro Travaglio in arte Dj Trava, figlio del giornalista Marco Travaglio, si racconta ai microfoni de "I Radioattivi" (Ettore Petraroli e Rosario Verde) su Radio Club 91. "Magari papà preferirebbe che facessi il pornodivo - ironizza - ma alla fin fine è d'accordo".

Quanto alla sua musica: "Sono un ragazzo di 20 anni quindi le tematiche che canto sono circoscritte alla mia età. Nonostante l'innovazione sia fondamentale in questo campo, ognuno parla delle stesse cose in modo diverso. Non vorrei farmi scrivere una canzone da mio padre. Tendenzialmente amo scrivere e vedere cosa riesco a creare in base ai pensieri che ho in testa. E' per questo che non vedo il motivo per cui dovrei farmi aiutare da mio padre, anche se credo che sarebbe molto più capace di me a scrivere. Sicuramente lo sfrutto per fonti di ispirazione. Politicamente sono neutro: a 20 anni la politica è importante ma è uno dei primi passi. Si esce appena da uno stato di istruzione". Non sono pronto a fare la rivoluzione di nessun tipo.Ho molti tatuaggi: una chiave di violino, una rosa, alcune date in romano e una pantera sull'avambraccio. Quelli della mia età fanno amore e sesso con la stessa tipa".

Esull'esperienza in corso ad Italia's Got Talent, essendo un rapper abbastanza scarso mi faranno fuori.


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