Docenti abilitati esclusi dal Gae: ''Basta affidare il sostegno a insegnanti non abilitati''

12 Ottobre 2011   10:06  

Riceviamo da Clara Calvacchi rappresentante degli studenti nel Consiglio di Facoltà di Scienze della Formazione dell'Aquila, e pubblichiamo.

''Nell’incontro al MIUR, del 29 settembre 2011, la dott.a Clara Calvacchi rappresentante degli studenti nel Consiglio di Facoltà di Scienze della Formazione dell'Aquila e Coordinatore ANIEF della provincia dell’Aquila, ha fatto presente al consigliere del Ministro Max Bruschi, che gli abilitati esclusi dalle GAE, non possono accedere nemmeno alle supplenze, poiché i Dirigenti Scolastici in caso di supplenze su posti di sostegno, preferiscono chiamare docenti non abilitati, ma inseriti nelle GAE o nelle GI, MA NON CHIAMANO GLI ABILITATI , che hanno dato la disponibilità alla scuola attraverso la MAD (messa a disposizione).

Questa ulteriore discriminazione aggrava ulteriormente la situazione di abilitati ESCLUSI TOTALMENTE DALL’INSEGNAMENTO, sono già 2 anni che non possono accedere nemmeno alle supplenze, ricordo che le GI permettono solo 10 scuole, un numero veramente ridicolo rispetto a chi è nelle GAE e accede a tutte le scuole di una provincia. Il Consigliere ha chiesto di inviargli tutti i casi di cui siamo a conoscenza, in cui su un posto di sostegno c’è un insegnante non abilitato.

Si chiede la collaborazione di tutti i docenti e tutti i genitori di bambini disabili di segnalare alla mail risarcimentosfp@gmail.com, tutte quelle scuole in cui ad un bambino disabile è stata data una insegnante non abilitata, nonostante alla scuola fossero arrivate richieste di disponibilità da laureate abilitate al sostegno, segnalare anche quanti sono nella scuola indicata i bambini disabili privi di insegnante di sostegno.

NON È NECESSARIO FARE NOMI, BASTA L’INDICAZIONE DELLA SCUOLA E DEL NUMERO DI BAMBINI PRIVI DI INSEGNANTE ABILITATA AL SOSTEGNO. 

È arrivato il momento di porre fine a questa prassi scandalosa, il bambino disabile ha diritto ad un insegnante in possesso delle competenze che possano favorire il suo sviluppo formativo e un insegnante abilitato non può essere lasciato a casa, se la scuola necessita delle sue speciali competenze. Il Consigliere del Ministro a promesso che sarebbe intervenuto al fine di risolvere questa situazione paradossale, confidiamo nella collaborazione di tutti.

Dott.a Clara Calvacchi

 


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