Dopo il Crollo delle Banche Ecco un Vademecum per Tenere al Sicuro i Propri Risparmi

15 Dicembre 2015   05:00  

Dopo le perdite subite da azionisti e obbligazionisti di Banca Etruria, Banca Marche, Carife e Carichieti - coinvolte nel crac per il quale l'Unione europea ha puntato il dito contro istituti che "vendevano prodotti inadatti" - i risparmiatori si chiedono come evitare i rischi legati alle riforme introdotte da Bruxelles con il nuovo anno.

"Dal 1° gennaio 2016 avverrà l'esproprio criminale del risparmio, con il cosiddetto 'bail-in'", ovvero il coinvolgimento dei privati nelle crisi bancarie: "Nessuno è più al sicuro perché se un istituto fallisce o gestisce male deve pagare". E' quanto afferma all'Adnkronos il presidente di Adusbef, Elio Lannutti, che offre alcuni consigli alle famiglie e ai risparmiatori.

Intanto, suggerisce, è importante "andare a vedere nel proprio portafoglio titoli". E sottolinea che, anche se "tutti oggi parlano di educazione finanziaria e di andare a informarsi", questo non sarebbe necessario "se In Italia le autorità di vigilanza avessero fatto il loro dovere".

Nel nostro Paese "ci sono 61 miliardi di obbligazioni subordinate, di cui 32 miliardi alla clientela retail, ovvero alle famiglie" e, sottolinea, "non dovevano essere proposte" perché - si chiede Lannutti - "come fa la clientela comune come a sapere di cosa si trattava?". Il presidente dell'associazione a difesa di consumatori e utenti bancari, finanziari e assicurativi suggerisce peraltro di "allarmarsi se, alle attuali condizioni di mercato, con i bot che hanno emissioni in perdita, una banca offre rendimenti al 3-4%".

Ad ogni modo, chi ha sul proprio conto meno di 100mila euro "dovrebbe essere garantito dal fondo di tutela dei depositi" afferma il presidente Adusbef, che però aggiunge: "Ma se fallisce una banca di medie dimensioni, dubito che sia così".

E ancora. Se si cointesta un conto in due, sempre che non ci siano accordi contrari, nel caso in cui ci siano 150mila euro la norma attribuisce 75mila a ciascuno dei cointestatari. Quindi, valore sotto la soglia dei 100mila tutelata.

Per quanto riguarda le obbligazioni, inoltre, per conoscerne la natura si può ricorrere al'ISIN, 'International Securities Identification Number': codice riconosciuto internazionalmente per identificare gli strumenti finanziari sui mercati e nelle transazioni. Per l'Italia il servizio di codifica ISIN è svolto dalla Banca d'Italia.

Ed è proprio a Bankitalia che Lannutti rivolge la maggiore critica: "Farei una riforma della Banca d'Italia e, se fossi Renzi, rottamerei i dirigenti di Bankitalia e Consob che non hanno vigilato". Inoltre, "rimborserei integralmente i correntisti" coinvolti nel crac, perché "Bankitalia potrebbe farlo, per evidente omessa vigilanza".

"Se vogliono riacquistare la fiducia compromessa - afferma ancora il presidente Adusbef - farebbero bene a restituire tutto a tutti, anche agli azionisti, costretti a diventarlo per poter ottenere un mutuo" dagli istituti di credito. Altrimenti, conclude, "la sfiducia al sistema bancario costerà molto di più in Italia, Paese fatto di formichine dove la Costituzione, con l'articolo 47, tutela il risparmio".


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