"Due ore per andare dall'Aquila a Pescara, come per andare a Roma negli anni Sessanta"

03 Agosto 2012   13:01  

"Non è possibile impiegare due ore per andare da L’Aquila a Pescara nel 2012. A qualcuno è venuto il ghiribizzo di cronometrare questa tratta a bordo di un’auto che rispettava i limiti di velocità imposti. Ne è risultato il tempo equivalente di un viaggio verso Roma negli anni sessanta, prima del completamento della A24". Lo dice l'Ance in una nota, tornando ad evidenziare come "per la superstrada dei Navelli sono state investite ingenti risorse e sacrificati territori con il risultato di un’arteria stradale su cui si viaggia con il limite massimo di 50 km orari".

"Alla base di questa assurda imposizione, controllata da telecamere, c’è un grave difetto strutturale: non si è ancora steso il tappetino di usura che elimina il problema della superficie sdrucciolevole e questo ne compromette la sicurezza. Il danno arrecato da questi ritardi nei lavori è agli automobilisti e alle imprese della provincia che da alcuni anni assistono inermi a gare d’appalto con ribassi temerari da parte di grandi imprese di fuori che poi non riescono a garantire i lavori per motivi consequenziali ed immaginabili. 

Sono state tre finora le false partenze dei lavori con affidamenti conclusi e poi annullati e non si è ancora venuti a capo del problema. Intanto i cittadini continuano a viaggiare su un’arteria incompleta e non funzionale e le imprese locali combattono con la crisi ed i licenziamenti".

Tutto ciò è inaccettabile per l’ANCE L’Aquila che dopo vari incontri avuti con l’ANAS sul problema torna a sollecitare oggi la definizione di una soluzione più volte assicurata da parte dell’ente strade. "Parlare di sviluppo delle zone interne - aggiunge la nota dei costruttori - è mero esercizio retorico se neppure i pochi collegamenti esistenti non sono messi in condizione di svolgere la funzione per la quale sono nati con forti investimenti di denaro pubblico".


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