E' morta Eluana.Il silenzio dei genitori,il fracasso della politica

Il padre in lacrime: ''Voglio stare solo''

09 Febbraio 2009   20:13  

 

Eluana Englaro è morta. La notizia, diffusa dall'Ansa alle 20.20 di questa sera è stata confermata qualche minuto dopo dall'amministrazione comunale di Udine, dalle forze dell'ordine, dalla Regione Friulana e da Ines Domenicali, presidente della struttura che ha fatto da triste e convulso scenario all'ultimo viaggio della donna di Lecco, e al dolore della sua famiglia, da sempre impegnata nella richiesta di vederla liberata dall'estenuante calvario iniziato il 18 gennaio 92 e conclusosi in serata, tra il silenzio composto di chi l'amava, e le polemiche rissose esternate dai nostri rappresentanti politici alla notizia del trapasso.

Da fonti interne alla Quiete sembra sia stato l' anestesista Amato De Monte ad informare gli Englaro della scomparsa della figlia. Ai giornalisti che l'hanno raggiunto papà Beppino ha detto "Si', ci ha lasciati. Ma non voglio dire niente, voglio soltanto stare solo". E se parenti e amici di Eluana si stringono silenziosi nell'atto finale di una via crucis durata oltre 17 anni, sono tante, forse troppe le persone che non esitano ad esprimersi in merito, accusando i genitori della martire di averla assassinata.

"Eluana non e' morta, ma e' stata ammazzata", ad affermarlo a gran voce e con tono di accusa il vice capogruppo del Pdl, Gaetano Quagliariello, che sollevando le proteste dell'opposizione ha poi aggiunto: "noi non ci stiamo", riferendosi alla posizione fin dall'inizio assunta dalla maggioranza sulla vicenda E.E. Un intervento subito controbattuto dal capogruppo del Pd Anna Finocchiaro, che ha definito le parole del senatore come "l'ennesimo atto di sciacallaggio politico sulla morte di Eluana".

Anche dal Vaticano parole forti, dure, di rimprovero: "Che il signore l'accolga e perdoni chi l'ha portata a questo punto", ha detto il cardinale Javier Lozano Barragan, Presidente del Pontificio Consiglio per gli operatori sanitari, lo stesso che il sette febbraio scorso, in un intervista a Studio Aperto aveva esplicitamente suggerito al capo dello Stato, Giorgio Napolitano, di invertire la marcia ed approvare il decreto lampo messo a punto dall’Esecutivo per impedire la morte di Eluana.

Il trapasso della giovane tuttavia, sembra non aver fermato l'iter predisposto dal Governo per il ddl in materia di alimentazione e idratazione nei casi di stato vegetativo permanente. Dopo aver osservato un minuto di silenzio in memoria della Englaro, Sacconi ha infatti chiesto al Senato di approvare la legge nella tempistica richiesta dalla maggioranza. "Comprendo le scelte del padre di Eluana Englaro anche se non abbiamo condiviso lo scopo- ha detto il ministro del Welfare e della Salute -spero che l'Aula voglia procedere secondo il calendario affinché questo sacrificio non sia stato inutile del tutto e indichi la strada per il provvedimento".

Nel quadro generale non manca chi, come Gasparri, avanza il sospetto che nel protocollo di sospensione seguito da Eluana possa esservi stata una qualche forma di accelerazione o abbreviazione della procedura: "Su questa vicenda peseranno per sempre le firme messe e le firme non messe. Questo è un caso di eutanasia che non è previsto dalla legge- ha detto il Ministro -bisognerà capire cosa è successo in quel posto che si chiama 'La Quiete' e che dovrebbe chiamarsi 'la morte'."

Più concisa la dichiarazione del Premier che alla notizia della morte della donna ha espresso "Profondo dolore" e "grande rammarico" riferendosi in special modo al tentativo, andato in fumo, di impedire tale decesso tramite l'approvazione del ddl.

Dello stesso avviso Gianni Alemanno, definitosi "profondamente commosso" per la perdita di una vita che "poteva e doveva essere salvata". A testimonianza della partecipazione della Metropoli al lutto che ha colpito il Paese, il sindaco ha disposto che il Colosseo rimanga acceso per l'intera notte di domani, dichiarando in una nota di voler andare oltre la polemica e i disaccordi politici nati attorno alla vicenda.

Al momento sono centinaia le persone radunate davanti "La Quiete". Persone composte, molte delle quali giunte dalle zone limitrofe per dare sostegno alla famiglia di Eluana, o per prendere posizione in quella che è stata senza dubbio una delle battaglie ideologiche più lunghe, intense ed estenuanti dell'ultimo decennio italiano. "Udine è vicina a Beppino Englaro" si legge sui cartelli. Tanti i volti commossi, le lacrime, le fiaccole, a dimostrazione di un'Italia che sa ancora mobilitarsi, sperare, arrabbiarsi, partecipare,confrontarsi e soprattutto chiedersi quale sia il senso della vita, o forse quello più oscuro, misterioso e scabroso della morte che da sempre scatena gli incubi della collettività.

LE TAPPE DELLA VICENDA ENGLARO

Di seguito vengono riportate le tappe dell'intera vicenda. Un percorso doloroso, massacrante, un calvario che al di là delle ideologie politiche e religiose testimonia senza ombra di dubbio la tenacia di una famiglia che ha preferito muoversi sotto lo sguardo della legalità italiana, piuttosto che espatriare in uno di quegli Stati (ad esempio l'Olanda)dove l'alimentazione artificiale nei casi vegetativi irreversibili viene considerata una forma di accanimento terapeutico, e pertanto sospendibile. Gli Englaro sono rimasti in Italia, e ci hanno costretti a rfilettere, ad assumere una posizione, a colmare un vuoto legislativo che da anni chiedeva di essere affrontato. 

18 gen 1992 - Dopo un brutale incidente d'auto, Eluana, 20 anni, viene ricoverata d'urgenza a Lecco, dove entra in stato vegetativo persistente.
1993 - Dopo un anno, la regione superiore del cervello di Eluana va incontro a una degenerazione definitiva. I medici non lasciano alcuna speranza di ripresa.
1994 - Eluana entra nella casa di cura di Lecco «Beato L. Talamoni», delle suore misericordine, dove viene alimentata con un sondino nasogastrico e idratata.
1999 - Beppino Englaro chiede al tribunale di Lecco di poter rifiutare l'alimentazione artificiale della figlia. Ma i giudici respingono la richiesta.
2000 - Beppino si rivolge anche al presidente Ciampi, sostenendo che Eluana aveva più volte espresso che "non avrebbe mai accettato di vivere in quelle condizioni". 2003 - Viene ripresentata la richiesta di lasciar morire Eluana, ma tribunale e Corte d'Appello la respingono. E così accadrà ancora nel 2006.
2005 - Il 20 aprile la Cassazione avalla la decisione dei giudici milanesi presa nel 2003, ma apre uno spiraglio alla richiesta del padre, ritenendo che la stessa non poteva essere accolta perché, tra l'altro, mancavano «specifiche risultanze» sulle reali volontà della ragazza.
16 ottobre 2007 - La Cassazione rinvia di nuovo la decisione alla Corte d'Appello di Milano, sostenendo che il giudice può autorizzare l'interruzione in presenza di due circostanze concorrenti: lo stato vegetativo irreversibile del paziente e l'accertamento che questi, se cosciente, non avrebbe prestato il suo consenso alla continuazione del trattamento.
9 luglio 2008 - La Corte d'appello di Milano riesamina la vicenda e autorizza la sospensione dell'alimentazione.
16 luglio 2008 - Camera e Senato sollevano un conflitto di attribuzione contro la Cassazione, il caso finisce in Corte Costituzionale.
3 set - la famiglia chiede alla Regione Lombardia di indicare una struttura dove eseguire quanto stabilito dalla Corte d'appello, e ossia di interrompere definitivamente l'alimentazione artificiale e l'idratazione. Ma la Regione si oppone ( negando la possibilità a tutto il personale sanitario regionale di interrompere l'alimentazione e l'idratazione artificiali a Eluana.)
8 ottobre 2008 - La Corte Costituzionale dà ragione a Cassazione e Corte d'Appello (che avevano stabilito le condizioni per l'interruzione dell'alimentazione), non accogliendo i ricorsi di camera e senato ritenuti "inammissibili". I motivi relativi l’inammissibilità verranno resi noti in data 13 novembre, giorno del pronunciamento definitvo della Corte di cassazione.
11 ottobre 2008 - Le condizioni di Eluana si aggravano a causa di un' emorraggia interna.
13 novembre. Sentenza definitiva della Cassazione. I ricorso della Procura contro la sentenza di Milano è stato giudicato inammissibile per difetto di legittimanzione dell’ impugnazione. Dopo aver stabilito che lo stato vegetativo di Eluana è irreversibile, l’autorizzazione a sospendere l’alimentazione artificiale da parte dei giudici di Milano torna quindi valida, immediatamente e senza possibilità di ricorsi.
16 dicembre 2008 - Il ministro del Welfare Maurizio Sacconi firma un atto di indirizzo per le Regioni al fine di «garantire a qualunque persona diversamente abile il diritto alla nutrizione e idratazione» in tutte le strutture del Servizio sanitario nazionale, precisando che lo stop a tali trattamenti nelle strutture del Ssn è «illegale».
22 dicembre 2008 - La Corte europea per i diritti dell'uomo respinge, giudicandolo «irricevibile», il ricorso presentato da diverse associazione contro la sentenza della Corte d'appello di Milano che autorizza il distacco del sondino per l'alimentazione artificiale ad Eluana.
16 gennaio 2009 - La Clinica «Città di Udine» rinuncia ad accogliere Eluana, per il «groviglio» di norme amministrative e la possibile "sovrapposizione di competenze esistenti tra Stato e Regioni". Secondo la clinica il ministro potrebbe prendere iniziative che metterebbero a repentaglio l'operatività della struttura, e pertanto il posto di lavoro di oltre 300 persone.
17 gennaio 2009 - Il ministro del welfare, Maurizio Sacconi, è indagato dalla Procura di Roma con l'accusa di violenza privata, in merito al caso di Eluana Englaro. Gli atti sono predisposti in seguito ad una denuncia dei radicali.

Il resto è cronaca recente che già vi abbiamo fornito e che vi riproponiamo seguendo il link. Una trattazione approfondita del percorso giuridico e medico del caso Englaro è presente anche sul sito http://www.zadig.it/speciali/ee/

 

 

Giovanna Di Carlo

 

 

 

 


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