Ore d'ansia e massimo riserbo da parte della famiglia del sequestrato.
Sono ore d'ansia quelle che sta vivendo la famiglia Alfonsi, chiusa in uno stretto riserbo infatti non rilascia nessuna dichiarazione in merito al sequestro del suo congiunto.
Si ha paura per la vita di Pasquale,primo dei tre figli di Florinda e Tommaso Alfonsi, è stato infatti sequestrato l'altra sera mentre si accingeva a chiudere la rivendita di pezzi di ricambio di auto, che gestisce insieme ai fratelli Leonardo e Stefano, nella periferia di Valencia, capitale dello stato Carabobo.
Terza città per popolazione, Valencia con i suoi 2 milioni di abitanti, rappresenta un polo economico importantissimo, nonostante sia situata nello stato per estensione territoriale più piccolo di tutta la nazione.
La presenza della comunità italiana è stata sempre molto forte nei diversi settori dell'economia cittadina in continua espansione.
Non sono noti per ora i motivi del rapimento, allo stato attuale infatti non sono giunte alla famiglia richieste di riscatto e le uniche notizie sulle dinamiche del sequestro, sono state diffuse dall'ambasciata italiana a Caracas che si è subito attivata mandando qui a Valencia l'investigatore che segue per conto del ministero degli affari esteri le indagini inerenti i sequestri operati ai danni dei nostri connazionali.
Il fenomeno dei sequestri che soprattutto affligge la nostra comunità ha raggiunto dimensioni allarmanti, non sono mancate, nei mesi passati, anche note polemiche da parte di rappresentanti autorevoli della comunità italiana, nei confronti dell ambasciata accusata di non disporre misure adeguate all'emergenza in atto.
E nata anche una fondazione (FIVAVIS), guidata da un nostro corregionale l'avvocato Edoardo Petricone, che si occupa dell'assistenza alle famiglie delle vittime dei sequestri, spesso lasciate sole nei drammatici momenti che seguono il sequestro.
Le autorità Venezuelane preposte allo svolgimento delle indagini seguono per il momento diverse piste che saranno verificate nelle prossime ore, il riserbo è per ora la consegna più importante, nessun giornale o televisione locale ha infatti parlato del rapimento.
Gianfranco Di Giacomantonio
Sono ore d'ansia quelle che sta vivendo la famiglia Alfonsi, chiusa in uno stretto riserbo infatti non rilascia nessuna dichiarazione in merito al sequestro del suo congiunto.
Si ha paura per la vita di Pasquale,primo dei tre figli di Florinda e Tommaso Alfonsi, è stato infatti sequestrato l'altra sera mentre si accingeva a chiudere la rivendita di pezzi di ricambio di auto, che gestisce insieme ai fratelli Leonardo e Stefano, nella periferia di Valencia, capitale dello stato Carabobo.
Terza città per popolazione, Valencia con i suoi 2 milioni di abitanti, rappresenta un polo economico importantissimo, nonostante sia situata nello stato per estensione territoriale più piccolo di tutta la nazione.
La presenza della comunità italiana è stata sempre molto forte nei diversi settori dell'economia cittadina in continua espansione.
Non sono noti per ora i motivi del rapimento, allo stato attuale infatti non sono giunte alla famiglia richieste di riscatto e le uniche notizie sulle dinamiche del sequestro, sono state diffuse dall'ambasciata italiana a Caracas che si è subito attivata mandando qui a Valencia l'investigatore che segue per conto del ministero degli affari esteri le indagini inerenti i sequestri operati ai danni dei nostri connazionali.
Il fenomeno dei sequestri che soprattutto affligge la nostra comunità ha raggiunto dimensioni allarmanti, non sono mancate, nei mesi passati, anche note polemiche da parte di rappresentanti autorevoli della comunità italiana, nei confronti dell ambasciata accusata di non disporre misure adeguate all'emergenza in atto.
E nata anche una fondazione (FIVAVIS), guidata da un nostro corregionale l'avvocato Edoardo Petricone, che si occupa dell'assistenza alle famiglie delle vittime dei sequestri, spesso lasciate sole nei drammatici momenti che seguono il sequestro.
Le autorità Venezuelane preposte allo svolgimento delle indagini seguono per il momento diverse piste che saranno verificate nelle prossime ore, il riserbo è per ora la consegna più importante, nessun giornale o televisione locale ha infatti parlato del rapimento.
Gianfranco Di Giacomantonio
