Ecosistema urbano 2009: i dati delle città abruzzesi

La qualità ambientale delle nostre città

15 Ottobre 2008   12:32  

Pubblicato il rapporto annuale di Legambiente, Ambiente Italia e Sole 24 ore sulla qualità e la sostenibilità ambientale delle città italiane. Una fotografia aggiornata del Paese, approfondito nella sua nuova anima ambientalista racchiusa in un corpo istituzionale e amministrativo ancora affetto da una certa rigidità burocratica.
Protagonisti del dossier i Comuni, i sindaci, gli organismi locali e i cittadini, considerati come i veri promotori del rilancio socioeconomico del Paese, questa volta in un'ottica di significativo impegno nella valorizzazione delle risorse ambientali. Sin dalle pagine introduttive il rapporto pone l'accento sulla responsabilità crescente delle amministrazioni comunali, nella considerazione e nell'applicazione di quelle pratiche essenziali ad uno sviluppo sostenibile delle città nel territorio.
In effetti c'è ancora molta strada da percorrere. Secondo i dati rilevati da Legambiente 1/3 delle emissioni di CO2 viene generato dai trasporti. Più della metà degli spostamenti ( tra il 52% e il 59%) avviene su percorsi inferiori ai 5 km, mentre ben il 74% si registra al di sotto dei 10 km. Ciò significa che circa i 4/5 degli viaggi in auto avviene in ambito urbano e periurbano: è il traffico cittadino il grande responsabile delle emissioni di anidride carbonica in Italia.
Secondo il presidente nazionale di Legambiente Vittorio Cogliati Dezza, sta ai sindaci elaborare e promuovere piani che contrastino l'inquinamento per salvaguardare clima e territorio. Il rapporto Ecosistema urbano si pone in tal senso come un valido strumento conoscitivo dei progressi raggiunti dalle città italiane, nel percorso verso la eco-sostenibilità ambientale dello sviluppo urbano.
Il dossier. Oltre all'utilizzo di dati provenienti dalle fonti statistiche istituzionali si avvale della somministrazione di interviste e questionari diretti ad ognuno dei 103 Comuni oggetto d'indagine. Un corpus di informazioni di oltre 125 mila dati basati sull'analisi di 125 parametri ambientali, sintetizzati in 27 indicatori riguardanti aspetti delicati e di estrema rilevanza civica quali l'impatto ambientale generato dall'attività umana(consumi di carburante, acqua, elettricità, tasso di motorizzazione, rifiuti urbani etc.), la qualità dell'ambiente fisico( smog, inquinamento idrico, verde cittadino...), le politiche ambientali promosse dalle amministrazioni pubbliche (depurazione, raccolta differenziata, isole pedonali, zone a traffico limitato etc.).

La classifica nazionale. Il capoluogo che per il secondo anno consecutivo si è aggiudicato il primo posto di “ecosistema urbano” è Belluno, immediatamente seguita da Siena e Trento.  Ad occupare le ultime posizioni sono Catania, Ragusa e Frosinone.

In posizione intermedia si colloca la nostra Regione che vede L'Aquila al 43° posto, seguita da Pescara (47°), Teramo 55 e Chieti  59°.

C'è, tuttavia, da considerare un aspetto importante della classificazione: uno dei 27 indicatori utilizzati nel dossier , e per la precisione l' indicatore "bonus", ha il compito di misurare la capacità di risposta della pubblica amministrazione al questionario di Legambiente. Assegnato soltanto in presenza di almeno 2/3  degli indicatori, il bonus vale fino ad un massimo di due punti percentuali del punteggio finale.

La classifica relativa alla “capacità di risposta” dei vari capoluoghi evidenzia un interessante divario tra L'Aquila in posizione, e Pescara al 49°, Teramo al 78°e Chieti al 98° posto in graduatoria.
Una coincidenza più che palese tra le posizioni della classifica nazionale e quelle relative ai bonus di partecipazione al sondaggio: i divari che intercorrono tra L' Aquila e Pescara, e tra Teramo e Chieti potrebbero dipendere in parte dal numero di schede inviate dai Comuni a Legambiente.
I dati abruzzesi. In relazione alla voce "trasporto pubblico passeggeri", troviamo Chieti in soddisfacente posizione tra le città di piccole dimensioni, seguita da L'Aquila (12°) e Teramo (17°), mentre Pescara conquista il posto tra le città medie. Per quanto riguarda la disponibilità di bus, metro e tram, la Regione sembra non aver nulla di invidiare a molte località nordiche: il capoluogo pescarese guadagna il secondo posto tra le città medie, idem per L'Aquila in riferimento alle piccole, seguita da Chieti () e Teramo (30°).
Meno roseo invece “l'impatto ambientale” dei mezzi pubblici utilizzati in Abruzzo: a parte L' Aquila che sembra non aver inviato o non disporre del dato, troviamo Chieti ,Teramo e Pescara rispettivamente al 58°, 62° e 79° posto della classifica nazionale, mentre il "verde urbano", e ossia quello fruibile dai cittadini, consegna Pescara al 19° posto, seguita, a distanza di numerose posizioni, da Teramo (51°), L'Aquila (60°) e Chieti (89°).
I dati relativi alle "emissioni pericolose" non consentono di stabilire una classifica tra i capoluoghi abruzzesi. Solo Pescara è infatti presente in riferimento ai dati inviati, collocandosi in 48° posizione, in linea con la media delle altre province italiane.
La voce “Politiche energetiche” infine, registra  l'avanzamento di Teramo al 36° posto, rispetto agli altri tre capoluoghi tutti inseriti nella 62° posizione.
Il rapporto consegna uno spaccato della Regione per lo più eterogeneo: i mezzi che dovrebbero liberarci dall'utilizzo dell'auto ci sono, ma inquinano. Il verde urbano abruzzese, a parte la dignitosa posizione conquistata da Pescara, non viene valorizzato a sufficienza. Le emissioni pericolose poi, non sono state quantificate, rendendo difficile l'analisi dell'eco-sostenibilità del trasporto abruzzese rispetto agli altri capoluoghi italiani. Stesso discorso per l'utilizzo delle energie rinnovabili e delle biomasse, che pure in Abruzzo stanno prendendo piede, nonostante i disagi economici e il caos politico degli ultimi anni.

GDC


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