Elezioni: "Appello per L'Aquila", sul web pioggia di critiche e perplessità

14 Ottobre 2011   16:11  

Neanche il tempo di sottoscrivere l'appello (leggilo) e acquistare due bei paginoni sui principali quotidiani abruzzesi, che già piovono critiche sui firmatari del “manifesto” per le prossime elezioni amministrative di primavera.

Sul portale appelloperlaquila si sono riversate le reazioni di tanti cittadini evidentemente stanchi di logiche personalistiche che a tutto possono portare tranne che alla buona amministrazione della città.

Decine i commenti che, senza filtri e senza ipocrisie, forniscono una diversa versione di quanto proclamato nell'appello.

Tra le considerazioni più esplicative di una perplessità diffusa c'è quella di Luigi Fiammata, sindacalista della Cgil: “L'Aquila ha bisogno di relazioni. Relazioni con altri livelli istituzionali; con il Parlamento, con un Governo futuro che spero migliore; con Associazioni, Enti Culturali, con l'Europa etc. I Partiti sono tra i canali di queste relazioni. (…) I Partiti restano un canale di relazione, una articolazione della società riconosciuta dalla Costituzione e con essi occorre fare i conti”.

Replica Giusi Pitari, prorettore dell'Università dell'Aquila, animatrice della prima ora dei comitati cittadini e tra le persone più accreditate per una candidatura a sindaco: “I partiti in una democrazia compiuta (come pensiamo che sia la nostra) dovrebbero interpretare la voce dei cittadini. Questo da tempo non avviene e L'Aquila non è esente da questo allontanamento. I partiti sembrano autoreferenziali”.

Enrico Stagnini, uno dei firmatari dell'appello, risponde alle critiche di chi ritiene che un gruppo così ampio ed eterogeneo difficilmente riuscirà a mettersi d'accordo su qualcosa: “Qualcuno – scrive – parla di 129 galli..attenzione, non partecipando si rischia di diventare (o rimanere) 60.000 polli!”.

Ma ad offrire interessanti elementi al dibattito ci pensa Marco81 che, di fatto, svela quello che in realtà è a molti chiaro da tempo ma che nell'ambiente resta un tabù. “Forse – scrive l'internauta – avete notizia di prima mano sul fatto che il candidato del Pd è Cialente. Altrimenti la metà dei firmatari sarebbe già ad organizzare le liste per Lolli senior”.

Più di un rumors, infatti, parla di un passo indietro del “movimento” nel caso in cui fosse in campo il deputato del Pd. Su Giovanni Lolli potrebbe concentrarsi il sostegno dei comitati, di cui invece non godrebbe Massimo Cialente.

E poi, c'è chi ricorda il passato di molti dei firmatari - come Vittorio Festuccia, ex capogruppo Ds in Consiglio comunale, Mauro Zaffiri, ex dirigente del Pd, Stefano Frezza, pluricandidato di Rifondazione - e si chiede: “Voi credete che inserendo attivisti del 3e32 in questa lista vi siete rifatti una verginità?”.

Gli fa eco Emaprete, che commenta: “Per provare a dare forza al cambiamento dobbiamo cambiare innanzitutto i soggetti che per anni hanno vissuto e mangiato nelle federazioni! ..e tra i firmatari ce ne sono..e..se ce ne sono!“.

Non convince, comunque, la risposta di Marco Morante, secondo il quale “solo centrando l'attenzione sui temi prima che sulle persone ci si potrà ritrovare insieme a fare il bene del territorio”.

Ecco, sono proprio i temi e le proposte ad essere assenti dal dibattito. E dal manifesto.

(MS)


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