Emergenza Venezuela, Sanità al Baratro e Spettri di Democrazia

04 Giugno 2015   12:08  

Il Venezuela in poco meno di 20 anni è passato dall'avere un'economia fortissima basata sul petrolio al baratro della bancarotta.

In questo lasso di tempo il paese Sud Americano ha vissuto il sogno di Chavez letteralmente incoronato presidente nel 1998 dopo una lunghissima sequenza di colpi di stato militari che hanno sempre infiammato lo stato più pericoloso dell'intero Sud America.

In questo ventennio, grazie all'aumento del costo del petrolio il Venezuela ha conosciuto una ricchezza senza precedenti ed una serie di riforme costituzionali che hanno, di fatto, congelato il potere nelle mani del presidentissimo che ha iniziato un governo accentratore di "tipo totalitario" rifacendosi al modello cubano.

Ma il Venezuela, a differenza di Cuba, era uno stato in cui la popolazione era fortemente dilaniata tra i ricchi immigrati Italiani e Portoghesi che detenevano gran parte della ricchezza ed i locali spesso relegati tra le posizioni più basse nella piramide sociale venezuelana.

Si aggiunge a questo anche una fortissima criminalità e corruzione che raggiunge dai ranchidos dove abitano milioni di "senza nome" i quartieri più eleganti ed in vista di Caracas.

Così il sogno "cubano" di Chavez prende forma ed anche se si disegna nel più profondo populismo fa presa tra le masse e, complice l'opulenza derivante dalla nazionalizzazione dei pozzi petroliferi, consente al leader di gestire un poter di tipo faraonico fino alla sua prematura scomparsa per un male incurabile.

Se già dagli ultimi mesi di vita di Chavez la crisi petrolifera stava investendo il paese in modo pericolosissimo, alla sua morte, con la successione, contestatissima, del suo fedelissimo Maduro, il paese è crollato nel baratro.

Oggi il Venezuela è un paese che è tornato indietro di 20 anni in cui i ricchi lo sono sempre di più e la povertà dilaga.

Non esiste libertà di parola ed in molti casi la "giustizia" e "sicurezza" della popolazione è affidata a bande di balordi che la regolano a loro piacimento.

Queste bande sono così spavalde e sicure da attaccare spesso e volentieri anche le caserme della polizia per puro gusto e provocazione.

In questo frangente in Venezuela, di fatto, non esistono più le condizioni di vita di un paese civilizzato in cui la sanità pubblica non assicura più trattamenti che noi diamo per scontati ed opera in regime di eterna emergenza con lettini improvvisati e fra topi ed escrementi un po' ovunque.

L'Italia si è attivata da tempo per assistere i suoi emigranti in caso di bisogno e proprio il convegno voluto dalla professoressa Maria Grazia Cifone direttrice MESVA dell'Università Aquilana era volto a far incontrare rappresentanti istituzionali con quelli degli emigranti italo-venezuelani.

La preoccupazione è, infatti, molto grande per i nostri connazionali più deboli, solitamente quelli sposati con locali, che non hanno le possibilità economiche di gestire le più basilari esigenze sanitarie.

Al convegno hanno partecipato anche il senatore Micheloni, di ritorno da una missione proprio in Venezuela, il sindaco dell'Aquila Massimo Cialente ed il presidente del consiglio regionale abruzzese Di Pangrazio.


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