Entro fine maggio prima rata della Tares da versare all'amministrazione pescarese

16 Aprile 2013   18:52  

“La nuova tassa sui rifiuti, la Tares, per il 2013 si pagherà in tre rate: la prima, da versare entro il prossimo 30 maggio, corrisponderà al 50 per cento della Tarsu pagata lo scorso anno; la seconda rata andrà pagata entro il 30 settembre, pari al 25 per cento della Tarsu dello scorso anno; infine, la terza rata, ovvero il saldo con il conguaglio, si pagherà, con ogni probabilità, entro il 20 dicembre, con la definizione delle nuove tariffe che, per le utenze domestiche, determinerà una prima novità importante, ossia il pagamento della tassa sulla base del numero dei componenti del nucleo familiare anziché per metri quadrati di superficie delle abitazioni. Per le attività produttive, qualcuna potrà registrare un minimo incremento o addirittura una diminuzione dell’imposta, ma sicuramente ci sarà un riequilibrio.

Ora gli Uffici provvederanno a inviare a domicilio i bollettini dei pagamenti già compilati per le prime due rate, mentre per il saldo si provvederà a un successivo invio”. Lo ha detto l’assessore alle Entrate Massimo Filippello nel corso della conferenza stampa odierna convocata per ufficializzare le prime novità inerenti il pagamento della Tares, la tassa sui rifiuti che subentrerà alla Tarsu, alla presenza del dirigente Marco Scorrano.

“Come deciso con Decreto legge numero 35 dell’8 aprile scorso – ha spiegato l’assessore Filippello – il Comune può oggi predisporre i ruoli, ossia rendere esecutivi i pagamenti della tassa sui rifiuti e deliberare le relative scadenze. Il Comune di Pescara ha previsto pagamenti in tre rate per la Tares, per la quale originariamente erano state previste quattro rate, con pagamenti a gennaio, aprile, luglio e ottobre. La prima rata invece ora si verserà entro fine maggio, e corrisponderà al 50 per cento della Tarsu pagata nel 2012; la seconda rata si pagherà entro il 30 settembre e sarà pari al 25 per cento della vecchia imposta, e abbiamo scelto il mese di settembre perché non ci sono molte altre scadenze coincidenti, fatta eccezione per quei cittadini che sceglieranno di pagare l’Imu in tre rate, opzione nel 2012 effettuata appena dal 2 per cento dei nostri contribuenti; infine il saldo presumibilmente, e su questo ho già consultato anche i partiti della minoranza, si pagherà il 20 dicembre, e purtroppo non abbiamo altra scelta.

Se la normativa non subirà ulteriori variazioni, il cittadino dovrà pagare a dicembre il conguaglio con il saldo: per alcune utenze domestiche potrebbe esserci un incremento; per le utenze non domestiche ci sarà sicuramente un riequilibrio, alcuni registreranno un incremento, altri una riduzione delle tariffe. E purtroppo l’incremento sarà determinato dall’obbligo di legge della Tares che oggi ci impone di coprire il 100 per cento del costo del servizio dei rifiuti. Teniamo conto che sino a due anni fa il costo del servizio era coperto per il 76 per cento; oggi siamo già all’80 per cento, un risultato ottenuto senza mai aumentare le tariffe, e soprattutto garantendo diverse agevolazioni ad alcune classi di cittadini, senza le quali probabilmente già oggi garantiremmo la copertura del 100 per cento del servizio.

Non solo: sino a oggi il riferimento è al Decreto Ronchi, per il quale nel costo del servizio è compreso anche lo spazzamento, arrivando a 25-26milioni di euro. C’è però una proposta Anci che chiede di rivedere il testo del Decreto, eliminando dai costi proprio lo spazzamento che incide per almeno 2milioni di euro. Il nostro Regolamento – ha proseguito l’assessore Filippello – è pronto dallo scorso 8 marzo e prevede novità, come l’introduzione, per le utenze domestiche, di una tariffa calcolata in funzione del numero degli occupanti un immobile, che imporrà anche delle modifiche alla legge istitutiva della Tares che, ad esempio, aveva previsto delle riduzioni per i single, che però automaticamente, ora, pagheranno meno.

Ci sono inoltre delle incongruenze di base da risolvere, ovvero: secondo la legge istitutiva della Tares tutte le attività commerciali dovevano pagare la tassa non solo in funzione dell’occupazione e dell’attività esercitata nell’immobile, ma anche in funzione delle attività pertinenziali; il Decreto ha poi però escluso le aree pertinenziali di locali tassabili, come le aree di parcheggio dei supermercati. L’Ufficio Tributi sta ora completamento la redazione dei bollettini di pagamento che arriveranno a domicilio già compilati, subito quelli dei primi due versamenti e ai cittadini ricordiamo l’importanza di rispettare in maniera rigorosa le scadenze di pagamento fissate”.

L’assessore Filippello è poi di nuovo intervenuto sulla vicenda Imu e sulle proposte di rimodulazione dell’Imu avanzate quest’oggi dal Pd: “Sono proposte campate per aria, senza né capo né coda: a oggi non sappiamo se il Comune disporrà o meno di un maggior introito dall’Imu 2012. Infatti dei 19milioni di euro in cassa, 11milioni di euro saranno azzerati per il fondo sperimentale dei riequilibri; 1 milione di euro riguarda il pagamento dell’Imu per gli immobili del gruppo D; e sui rimanenti ipotetici 7 milioni di euro pende come una ‘spada di Damocle’ l’ultima sorpresa del Governo Monti, ossia l’istituzione del Fondo di Solidarietà con la precisazione che ‘i Comuni che avranno avuto, con la manovra Imu, un maggior gettito, dovranno contribuire al Fondo in misura superiore’, ma a oggi non conosciamo l’entità di questo maggior versamento che, a questo punto, potrebbe azzerare completamente il maggior introito registrato.

Il Comune di Pescara vuole quindi ridurre l’Imu, ma a oggi non è possibile procedere con una revisione delle aliquote, e lo sa anche lo Stato che infatti ha posto al 9 novembre 2013 il termine ultimo per la revisione delle aliquote stesse, dunque la prima rata d’acconto, con ogni probabilità, si verserà con le aliquote del 2012. Discorso a parte per l’Ater: lo scorso anno, in fase di redazione dell’imposta, sono state proprio le forze politiche di minoranza a sostenere di preferire l’abbassamento dell’Imu sulla prima casa anziché sugli alloggi Ater, dunque oggi non è tollerabile alcuna forma di demagogia. Del resto, da un rapido giro telefonico negli uffici Tributi di altre città, abbiamo verificato che le altre Ater, anche a Milano, Padova, Bologna, hanno tutte pagato l’imposta; a oggi l’Ater di Pescara, sui 900mila euro dovuti, ha pagato solo 70mila euro, peraltro anche sbagliando visto che ha versato la quota allo Stato, quota non dovuta, che ora dovremo recuperare”.


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