Eremo di San Michele: la grotta di Pescocostanzo

08 Marzo 2012   13:00  

Chiesa rupestre del sec. XII/XIII (grotta-eremo).

Si apre a 1.266 m s.l.m. ai piedi di una rupe che s'affaccia sul Quarto Grande, pendici del monte Pizzalto in località Pedicagna, di fronte a Colle Riina dove sono state rinvenute tombe longobarde.

Unico insediamento di questo tipo sugli Altipiani Maggiori che compare una prima volta nel 1183 in una Bolla di papa Lucio III.

Ha un fronte ad angolo. La facciata principale chiude la grotta dove è ricavato il vano chiesa. La facciata laterale più piccola chiude invece la zona romitorio (spazio abitativo). Probabilmente trattasi di un preesistente luogo di culto italico - romano, dedicato ad Ercole, di cui era molto diffuso il culto nell'area Peligna.

Successivamente, con il diffondersi del Cristianesimo ma soprattutto con la presenza dei Longobardi nell'area, esso fu dedicato a San Michele Arcangelo, protettore del popolo germanico. Esempio quindi di sovrapposizione agli antichi culti pagani dei nuovi culti cristiani.

L'interno è pavimentato con lastre in pietra e presenta un fine lavoro in pietra bianca locale, quello della balaustra, che chiude la zona presbiteriale, dove sul fondo rimane un piccolo altare ed una nicchia nella quale era la statua di San Michele Arcangelo. Netto il contrasto tra la struttura rustica della volta e i fini intarsi dell'opera.


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