Esiti della riunione del Cal sul riordino delle Province

29 Agosto 2012   07:58  

“Il Comune e la Provincia di Pescara si presenteranno alla prossima riunione del Comitato per le Autonomie locali a L’Aquila, già convocato per il 7 settembre sul Piano di riordino delle Province, con la formalizzazione della proposta avanzata dal centro-destra, ossia la riduzione delle Province abruzzesi da quattro a due, ovvero L’Aquila a occidente, e una grande unica Provincia Appenino-Adriatica, costituita dall’area metropolitana Pescara-Chieti-Teramo a est, un unico territorio delimitato da un lato dal Tronto e dall’altro dal Biferno. Anche alla luce del primo confronto odierno, ci sembra, la nostra, l’unica ipotesi realmente percorribile e sulla quale è possibile trovare la convergenza di tutte le Forze istituzionali, al di là delle appartenenze politiche. Sarà compito e dovere delle Istituzioni non trasformare quel processo previsto e imposto dalla Spending Review in una guerra di campanile, sventolando bandierine, ma piuttosto lavorare nel solo ed esclusivo interesse della migliore organizzazione dei servizi utili a tutti i cittadini, senza penalizzare né sacrificare identità e storia di ciascuna realtà”. Lo hanno detto il sindaco di Pescara Luigi Albore Mascia e il Presidente della Provincia Guerino Testa tracciando un bilancio della prima riunione odierna del Cal svoltasi a L’Aquila.

“La riunione è stata fondamentale per cominciare a tracciare il percorso da seguire per individuare, entro brevissimo tempo, la soluzione ottimale per ottemperare al dispositivo della Spending Review – hanno sottolineato il sindaco Albore Mascia e il presidente Testa -, fissando i primi paletti e punti fermi. Innanzitutto lo stesso Presidente del Cal, Antonio Del Corvo, ha chiarito in modo definitivo che, come stabilito dal Comitato permanente dei Cal d’Italia, la riduzione delle Province dovrà avvenire tenendo conto della fotografia dell’esistente cristallizzata alla data dello scorso 24 luglio, ossia oggi non è più possibile pensare di ‘allargare’ o ampliare le Province attualmente esistenti, inducendo alcuni Comuni a passare con l’una o l’altra Provincia, al fine di garantirne la sopravvivenza a tutti i costi. Dunque le estensioni territoriali da considerare sono quelle schematizzate al 24 luglio scorso. Ovviamente tale considerazione ha suscitato la reazione dei rappresentanti istituzionali teramani i quali hanno manifestato la propria intenzione di impugnare la legge stessa con un ricorso al Tar, decisione, evidentemente legittima. Al contrario Pescara ha espresso parere contrario alla proposta di sollecitare la stessa Regione Abruzzo a impugnare per incostituzionalità la legge nazionale: abbiamo detto chiaramente di non condividere tale ipotesi, perché contraria allo spirito stesso della Spending Review, concepita non semplicemente per ‘tagliare’ le Province, ma per perseguire, a giudizio del Governo, una riduzione dei costi. Ora, è evidente che, conoscendone funzioni e compiti, nessuno ritenga le Province un ‘costo’ per la spesa pubblica, ma in questa fase è nostro dovere ottemperare al dispositivo, adeguarci, e lavorare al fine di garantire comunque la massima tutela dei territori interessati, arrivando a una soluzione che sia il più possibile condivisa. A questo punto il Cal è stato aggiornato al prossimo 7 settembre per cominciare a enucleare progetti concreti e in quella sede Comune e Provincia di Pescara si presenteranno con la formalizzazione della nostra proposta che provvederemo a inviare subito al Presidente Del Corvo, ossia l’Istituzione di due sole Province in Abruzzo: a occidente L’Aquila; a oriente la Provincia Appennino-Adriatica che veda innanzitutto la fusione di Chieti e Pescara, che già oggi rappresentano la grande area metropolitana, e quindi con l’unione anche di Teramo, un’unica Provincia che si estenda dal Tronto al Biferno. Su tale ipotesi siamo convinti possa esserci la convergenza di tutte le forze istituzionali, indipendentemente dalle appartenenze politiche”.


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