“Gli abruzzesi sono tornati in massa a votare, con soglie di partecipazione al Referendum costituzionale superiori anche alle medie nazionali, dimostrando che quando la posta in gioco è alta, come in questo caso, sanno mobilitarsi e sanno valutare l’importanza della propria decisione.
L’Abruzzo, in più, è anche la sesta regione per percentuali di voto in favore del ‘No’ al Referendum, e allora è chiaro che ciò impone una riflessione anche sul gradimento del Governo regionale e del Governatore D’Alfonso che, al pari del premier Renzi, ha fortemente personalizzato la campagna elettorale.
A questo punto ci chiediamo cosa accadrà per la nostra regione, ovvero, dopo la sfilata dei ministri delle ultime settimane, dopo le mille promesse, ci chiediamo se quelle promesse verranno mantenute o se spariranno i fondi per il Masterplan, per i porti, per la Caserma di Cocco, per la Stella Maris e per molto altro. Ora, uscito di scena Renzi, il cerino acceso è rimasto in mano al Presidente D’Alfonso al quale ricorderemo ogni giorno gli impegni assunti”. Lo ha detto il Capogruppo di Forza Italia alla Regione Abruzzo Lorenzo Sospiri commentando l’esito elettorale del Referendum sulla Costituzione.
“Gli italiani hanno capito che Renzi stava cancellando decenni di democrazia e hanno saputo salvare la nostra Costituzione da una Riforma scellerata – ha detto il Capogruppo Sospiri -. Innanzitutto è stato straordinario il ritorno in massa del popolo alle urne, un dato estremamente positivo perché vuol dire che gli italiani non si sono lasciati abbindolare dai fuochi di paglia della banda renziana e hanno saputo valutare qual era la posta in gioco, partecipando ed esercitando quel diritto di voto che Renzi voleva toglierci, seppure era dicembre, seppure non c’erano candidati locali da scegliere.
E l’Abruzzo ha recitato una parte da leone nel panorama nazionale, con una partecipazione di elettori superiore alla media. È poi innegabile il voto a favore del ‘No’, netto, chiaro, e nella nostra regione, che in tal senso è la sesta per numero di voti contrari, è impossibile non partire da questo dato per aprire una riflessione sul livello di gradimento del governo regionale, a partire dal Presidente D’Alfonso che ha voluto fortemente personalizzare tutta la campagna elettorale, inviando migliaia di lettere personali ai cittadini, infarcendo le giornate di manifestazioni e grandiose convention, di promesse, di sfilate di ministri. È difficile ora interpretare il ‘no’ degli abruzzesi solo come un ‘no’ alla riforma costituzionale, o non si capirebbe perché altrove, in altre regioni ugualmente governate dal Pd, si sono registrati comunque numeri differenti.
A questo punto – ha aggiunto il Capogruppo Sospiri – ci chiediamo cosa accadrà per l’Abruzzo, ovvero se l’ormai dimissionario Presidente del Consiglio Renzi si comporterà come il bambino che, persa la partita, si riprende la palla e non si gioca più. Ci chiediamo che fine faranno tutte le promesse mandate in cantiere nelle ultime frenetiche settimane di campagna elettorale, arriveranno ancora i fondi per il Masterplan, per i nostri porti, per i territori, per la Caserma di Cocco, per la Stella Maris di Montesilvano?
La clamorosa bocciatura arrivata dagli abruzzesi, una inevitabile doccia fredda di dicembre rivolta alla politica del premier toscano e del Governatore D’Alfonso, che oggi si sarà finalmente reso conto che gli abruzzesi sono stanchi del suo ciarlare quotidiano, delle chiacchiere, dell’assenza di fatti concreti, della sua politica economica, sanitaria, territoriale, ambientale, farà sparire tutto d’un colpo la pioggia di milioni di euro che già la regione era pronta a incassare da Roma?
Da ieri sera a mezzanotte la palla è passata nelle mani del Governatore D’Alfonso che ora dovrà rispondere in Consiglio regionale, in maniera puntuale, su progettazioni, cantierizzazioni e finanziamenti promessi dall’inizio della campagna elettorale a oggi”.