Ex-Cofa, le dure reazioni dopo la mancata ratifica

04 Marzo 2013   17:30  

All'indomani della mancata ratificata da parte del consiglio comunale di Pescara dell'Accordo di programma sulle aree ex Cofa, il Pd resta sulle sue posizioni. Nel corso di una conferenza stampa congiunta con tutti partiti dell'opposizione , che si e' svolta questa mattina a Palazzo di Citta', i consiglieri comunali del Pd, dopo aver tenuto a sottolineare che sulla questione c'e' una posizione unitaria da parte di tutto il gruppo, hanno detto che l'accordo puo' essere riproposto in consiglio comunale e che sono disposti a votarlo se saranno inserite le integrazioni da loro proposte e accolte dalla maggioranza in una riunione della scorsa settimana.

Alla conferenza era presente anche il capogruppo di Fli al Comune di Pescara Massimiliano Pignoli " la cosa che mi ha meravigliato - ha detto - e' il fatto di aver constatato, se ancora ce ne fosse stato bisogno che la maggioranza che amministra questa citta' e' sempre piu' politicamente ostaggio dei poteri forti.

E questo e' un fatto gravissimo che io voglio oggi denunciare con forza. Noi abbiamo fatto ostruzionismo perche' non ci abbiamo visto chiaro sull'Accordo di programma che e' sembrato un contenitore vuoto. Siamo contro la costruzione di palazzi, centri commerciali e negozi e alberghi, e riteniamo invece che quell'area debba diventare un polo di attrazione turistica per far ripartire l'economia cittadina".

Di parere opposto il presidente della Provincia di Pescara Guerino Testa, uno dei firmatari dell'accordo che il Consiglio comunale ha omesso di ratificare a causa dell'ostruzionismo della minoranza.

''Attorno all'area dell'ex-Cofa si gioca, in questa fase storica, il futuro di Pescara e la citta' non puo' permettersi di perdere tempo prezioso per colpa di una opposizione in consiglio comunale irresponsabile e incomprensibile. Si convochi subito un tavolo, quindi, per valutare cosa si puo' e si deve fare per riprendere il discorso del rilancio di questa zona.

Dobbiamo andare avanti senza esitazioni e senza perdere tempo, con un atteggiamento maturo e responsabile, contrariamente a chi ha voluto mettere i bastoni tra le ruote a questa iniziativa - sostiene Testa. Forse il centrosinistra voleva evitare che la maggioranza in Consiglio comunale si appuntasse una stelletta sul petto o forse ci sono altri motivi o manovratori oscuri che mi sfuggono. Io preferisco pensare a Pescara e alle sue possibilita' di sviluppo, e l'ex Cofa rappresenta un treno da non perdere.

Chi ha qualcosa da dire lo faccia subito, per valutare se la Camera di commercio e' d'accordo. Da parte nostra non ci saranno ne' battaglie ideologiche ne' barricate di alcun genere. Sarebbe opportuno, pero', rivedere quei meccanismi che consentono a uno o piu' consiglieri di bloccare in aula provvedimenti cosi' importanti. Non credo che i cittadini possano capire davvero il comportamento di chi fa saltare provvedimenti dalla valenza strategica, perdendo tempo prezioso e spendendo inutilmente denaro pubblico".

Infine la lunga nota dei consiglieri del Partito Democratico

''Non erano i consiglieri di opposizione ad attendere impazienti la mezzanotte del 3 marzo 2013, tempo massimo entro il quale ratificare la delibera dell’Accordo di Programma sulle aree ex COFA, quanto i consiglieri di maggioranza che avevano conosciuto la reale portata dell’operazione messa in evidenza dalle pregiudiziali presentate dalla opposizione.

Le lunghe pause e le continue interruzioni dei lavori del Consiglio comunale ed un clima spensierato che proveniva dai banchi della maggioranza con l’invito, sottovoce ma esplicito rivolto ai consiglieri di opposizione, mi raccomando avete altre pregiudiziali per far scorrere il tempo ed evitare questa ratifica.

E così che si è consumata la mancata ratifica dell’Accordo di Programma tra la Camera di Commercio (soggetto proponente) e Comune di Pescara dopo che sullo stesso Accordo un Consiglio comunale non ufficiale ma sicuramente più partecipato ed attento, quello che vedeva la presenza di quasi tutti i consiglieri radunati nella Sala Giunta il giorno 2 marzo u.s., aveva potuto sentire le ragioni dell’opposizione e che il Partito Democratico aveva riassunto nei seguenti punti:

1. sottoscrivere l’Accordo di Programma ai sensi degli artt. 8-bis ed 8-ter della l.r. 18/1983 (unica ed esclusiva normativa che disciplina questo istituto);

2. allegare all’Accordo di Programma uno studio preliminare di pianificazione – ai sensi dell’art. 8-ter della l.r. 18/1983 – nel quale sono indicate le funzioni da realizzarsi;

3. realizzazione dell’Accordo di Programma in conformità ai parametri previsti dal PRG con esplicita esclusione della misura premiale di superfice supplementare previste dalla l.r. 49/2012;

4. trasferimento al soggetto proponente dell’Accordo, dietro corresponsione economica, di una quota parte delle superfici utili ricadenti nel comparto PP2c4 di proprietà pubblica secondo le previsioni dell’adottato Piano Particolareggiato (operazione peraltro richiesta dalla stessa Camera di Commercio con propria osservazione al Piano);

5. realizzazione, da parte del soggetto proponente l’Accordo di una quota parte delle opere pubbliche ricadenti nel comparto PP2c4 di proprietà pubblica secondo le previsioni dell’adottato Piano Particolareggiato;

6. dopo l’approvazione del progetto definitivo delle opere previste nell’Accordo, l’eventuale cambio di destinazione d’uso delle funzioni previste sarà di competenza del Consiglio Comunale.

Una richiesta che vedeva il sostanziale e completo accoglimento da parte della maggioranza con l’unico dubbio riguardante il punto n. 1 per il quale l’impegno era quello che il Comune avrebbe acquisito un parere giuridico pro-veritate.

Venivano, di fatto, riconosciute le legittime ed imprescindibili necessità di valorizzare il patrimonio pubblico comunale, la realizzazione delle opere ed infrastrutture pubbliche con oneri a carico del proponente, l’esclusione di beneficiare di volumetrie aggiuntive per effetto della l.r. 49/2012, la conoscenza delle reali funzioni da allocarvi che non potevano essere la cantilena di quelle previste dal PRG che, come testimonia, l’allegato n. 1 a questo comunicato, altro non erano che la pedissequa riproposizione di quanto previsto per tutto il PP2 dal PRG e che contrastava con quanto previsto con quello previsto dal Piano Particolareggiato adottato come riportato nella tabella sottostante.

Purtroppo, ed è questa la nota molto stonata di tutto il procedimento, queste richieste venivano rigettate dalla Camera di Commercio e l’amministrazione cittadina si compiegava a tale indicazione dimostrando l’assoluta mancanza di autonomia e potere decisionale.

Il ricatto morale che il pubblico (quello degli altri) è bello e non speculativo ha aleggiato nell’assise comunale per tutto questo tempo e penalizzato oltre ogni misura i lavori consiliari facendo passare in secondo piano la tutela e la valorizzazione del bene pubblico comunale (quello di tutta la comunità).

D’altronde, le avvisaglie di questa scellerata opinione aveva avuto l’incipit con il voto contro la reintegra dei beni di uso civico ricadenti nel Piano Particolareggiato n. 2 e che farà felice altri soggetti ma non i cittadini di Pescara.

Facevano breccia nelle menti dei consiglieri comunali di maggioranza le sviste e le contraddizioni che emergevano dalla lettura dell“’Accordo di Programma” sottoscritto il 01.02.2013 che risultava mancante di quanto previsto nel “Protocollo d’Intesa”, sottoscritto il 28.09.2011, e, precisamente:

“Il Comune di Pescara, provvederà a portare all'attenzione dell'Organo competente di pianificazione di dettaglio secondo le destinazioni già previste dal Piano Regolatore, anche per la sola area ex COFA ove ne risulti conveniente lo stralcio.

Il Comune di Pescara potrà portare altresì all'attenzione dell'Organo competente una ipotesi di partecipazione attiva e propulsiva all'iniziativa della Camera, attraverso un utilizzo sinergico delle rispettive risorse e proprietà immobili incluse nel PP2…”

Queste ed altre vistose lacune anticipavano il non voto “liberatorio” su questo Accordo di Programma deve responsabilizzare l’amministrazione comunale per perseguire l’obiettivo di riavviare le procedure del PP2 che riqualifichino le aree ex COFA e non solo – ex serbatori Di Properzio ed altre – sapendo che il cardine imprescindibile di quel Piano Particolareggiato è “l’esclusiva iniziativa pubblica” che non consente a nessuno di ipotizzare scempi e colate di cemento da molti neanche troppo velatamente sussurrate facendo leva sulla ignoranza – o per fomentare ingiustificate reazioni nella Città - delle norme del Piano Regolatore.

L’auspicio è che l’amministrazione si reimpossessi della propria autorevole funzione ed eserciti il ruolo di guida coinvolgendo tutte le istituzioni pubbliche interessate allo sviluppo delle aree ex COFA con l’obiettivo di una valorizzazione ed una tutela dell’interesse collettivo per non può non partire proprio dai beni e dalle opere afferenti al Comune di Pescara.


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