FIVAVIS: risponde il Presidente Petricone

Polemica in Venezuela

09 Maggio 2008   19:10  
“Non ho autorizzato l’adesione alla lettera di protesta inviata all’ambasciata italiana a Caracas.”

E’ con queste esplicite parole che il Presidente della FIVAVIS (Fondazione per l’assistenza alle famiglie delle vittime di sequestri” l’avvocato Edoardo Petricone tronca ogni possibile malinteso sulla adesione alla protesta che autorevoli esponenti della comunita’ italiana a Maracaibo hanno espresso con una lettera inviata all’ unita’ di crisi del ministero degli esteri operante presso l’Ambasciata italiana a Caracas.
“Penso che la Signora Giovanna Vassallo abbia aderito all’iniziativa a titolo personale anche perche’ nella nostra fondazione non esiste la carica di presidente sezionale con la quale si firma.
La cosa non minimizza il grave errore commesso dalla stessa nel sottoscrivere una lettera dai contenuti cosi’importanti senza peraltro consultarmi preventivamente per mettermi a conoscenza dell’iniziativa da me successivamente conosciuta solo attraverso i giornali che hanno riportato la notizia.
Voglio ribadire con estrema chiarezza la totale contrarieta’ della fondazione FIVAVIS, di cui sono l’unico leggittimo Presidente, a questo tipo di iniziative che riteniamo non utili alla soluzione di un problema, come quello dei sequestri di persona che ha raggiunto percentuali allarmanti nel nostro paese.
La pur giusta richiesta di un’attenzione maggiore, di mezzi, uomini e risorse economiche, che io personalmente ho sempre sottolineato, vanno indirizzate nei canali a questo preposti.
Le polemiche non fanno altro che spaventare ed allontanare i cittadini che colpiti da questa tremenda sciagura timidamente incominciano a prendere fiducia e coscienza che per vincere questo odioso delitto e’ necessaria la collaborazione fattiva di tutti e pricipalmente delle famiglie dei sequestrati, con le forze dell’ordine venezuelane ed italiane.
Nonostante sia comprensibile la preoccupazione espressa dai responsabili delle istituzioni ed associazioni che hanno aderito all’iniziativa ribadisco la necessaria certezza della prove e dei riscontri onde evitare che tutto possa configurarsi come una vera e propria diffamazione nei confronti delle persone a cui si rivolge, caso in cui sarebbe poi doveroso chiedere agli stessi le dimissioni da qualsiasi incarico ricoperto.
Esprimo la totale solidarieta’ nei confronti di Sua Eccellenza l’Ambasciatore Luigi Maccota che ha trasmesso con una nota a “La voce d’Italia”, che aveva pubblicato la lettera di protesta, il suo profondo disaccordo per un’iniziativa che ledeva il prestigio e dei suoi collaboratori e dell’Ambasciata stessa.
Allo stesso tempo ringrazio Mauro Bafile, direttore del giornale “La voce d’Italia” che dimostra attenzione alle problematiche che vive la comunita’ italiana in Venezuela, per l’ospitalita concessa e per il suo lavoro non certo facile in questo paese.”

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