Federalberghi: in calo presenze turistiche ed occupazione

15 Settembre 2010   12:49  

"Le nostre preoccupazioni in avvio di stagione estiva si sono concretizzate e se e' pur vero che piu' stranieri hanno scelto l'Italia per le loro vacanze, spinti da tariffe alberghiere in frenata ormai da due anni, l'italiano ha ridotto complessivamente le proprie ferie, tagliando peraltro sul budget". E' quanto afferma il presidente di Federalberghi, Bernabo' Bocca, alla lettura dei dati relativi al monitoraggio mensile della Federazione: un'inchiesta e' stata svolta dal 31 agosto al 5 settembre, intervistando con metodologia internet 888 imprese ricettive, distribuite a campione sull'intero territorio nazionale.
   "La flessione registrata nel mese di luglio, con addirittura un -3% di presenze (rispetto al luglio 2009)", ha aggiunto Bocca, "non e' stata compensata dal +1,8% di presenze ad agosto (rispetto ad agosto 2009), portando il risultato complessivo da gennaio ad agosto (rispetto a gennaio-agosto 2009) a un -0,2% di presenze, numero che meglio di qualsiasi altro dato segnala la situazione di stagnazione nella quale si trova il turismo italiano".
   Le tariffe alberghiere, come risulta dai dati Istat, da gennaio a luglio sono diminuite a livello nazionale dello 0,8% (a fronte di un tasso di inflazione dell'1,4%). Per quanto riguarda l'occupazione, rileva ancora l'osservatorio: "Tra i nostri collaboratori e' stata registrata da gennaio ad agosto una perdita complessiva del 2,6% (rispetto a gennaio-agosto 2009)". E Federalberghi spiega: "Una flessione dovuta alla scelta obbligata per le imprese di tagliare i costi a fronte dei ridotti ricavi".
   Alla luce di questi risultati, commenta il presidente degli albergatori italiani, "possiamo fin d'ora ipotizzare un importante calo dei fatturati delle imprese, costrette peraltro a non riassumere non solo i lavoratori a tempo determinato (-1,4% da gennaio ad agosto) ma anche quelli a tempo indeterminato (-3,5% da gennaio ad ag

 Nel dettaglio i risultati del monitoraggio.

- Gennaio: -2,1% di presenze (e il -3% di lavoratori occupati, di cui -4% a tempo indeterminato e +0,1% a tempo determinato).

- Febbraio: +1,5% di presenze (e il -0,8% di lavoratori occupati, di cui -2,5% a tempo indeterminato e +3,2% a tempo determinato).

- Marzo: +4,4% di presenze (e il -3,7% di lavoratori occupati, di cui -4,6% a tempo indeterminato e -2,1% a tempo determinato).

- Aprile: -1,7% di presenze (e il -3,8% di lavoratori occupati, di cui -5,1% a tempo indeterminato e -1,9% a tempo determinato).

- Maggio: -1,4% di presenze (e il -3,9% di lavoratori occupati, di cui -2,9% a tempo indeterminato e -5,3% a tempo determinato).

- Giugno: +1,3% di presenze (e il -2,4% di lavoratori occupati, di cui -2,9% a tempo indeterminato e -1,8% a tempo determinato).

- Luglio: -3% di presenze (e il -1,4% di lavoratori occupati, di cui -2,4% a tempo indeterminato e -0,5% a tempo determinato)

- Agosto: +1,8% di presenze (e il -2% di lavoratori occupati, di cui -3,9% a tempo indeterminato e -0,5% a tempo determinato)

- Gennaio-agosto: -0,2% di presenze (e il -2,6% di lavoratori occupati, di cui -3,5% a tempo indeterminato e -1,4% a tempo determinato).

 ADOC, SOLO 35% ITALIANI IN VACANZA, RINCARI MEDI 105 EURO

 Quest'anno solo il 35% degli italiani e' andato in vacanza anche a causa dei rincari per spostamenti ed alloggio, pari a 105 euro.

E' quanto emerge da un'indagine dell'Adoc. "Gli aumenti estivi nel settore trasporti e nel settore alberghiero si sono tradotti in un rincaro per le spese della vacanza di 105 euro a famiglia - spiega il Presidente Carlo Pileri - un biglietto aereo in media e' costato il 18% in piu' della scorsa estate, un viaggio in treno il 13% in piu', prendere l'auto ha comportato un esborso maggiore di oltre 20 euro per due pieni.

In rialzo del 4,3% anche per i pacchetti vacanza tutto compreso, mentre l'alloggio in un albergo a mezza pensione per una settimana e' costato l'1,2% in piu'".

Insomma, "i rincari hanno costretto circa il 65% degli italiani a trascorrere le loro vacanze a casa, mentre chi e' andato in vacanza ha optato per viaggi brevi e economici. Il carovita ha costretto a ridurre drasticamente i propri giorni di ferie per potersi permettere una vacanza dignitosa e a risparmiare sul superfluo. Un vero e proprio regalo non gradito per la maggior parte dei consumatori nostrani e - conclude PIleri - un duro colpo al turismo, sempre piu' in crisi".

 


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