Femminicidio a Pescina, aperto oggi il processo, i figli chiedono risarcimento di 5 mln

10 Aprile 2014   20:11  

Si e' aperto oggi all'Aquila, in Corte d'Assise il processo a carico di Veli Selmanaj, di 48 anni, cittadino kosovaro, che a Pescina (L'Aquila) ha ucciso ad ottobre 2013, moglie e figlia e per questo rischia il carcere a vita.
L'accusa e' di duplice omicidio premeditato, con l'aggravante del vincolo discendente con la figlia.
Nella prima udienza sono stati sentiti i carabinieri che hanno proceduto all'arresto dell'uomo e ai rilievi sul luogo del delitto: il piazzale del discount Todis e quattro dei cinque figli dell'uomo.
Le testimonianze piu' toccanti sono state quelle delle due figlie dell'omicida che hanno raccontato che la ragione per la quale il papa' era stato cacciato dalla propria abitazione di Pescina per un passato fatto di violenze e abusi sessuali nei loro stessi confronti.
L'uomo non accettava questa decisione. Per questo ha fatto fuoco contro l ex moglie che voleva proteggere la famiglia e contro la figlia che per prima aveva trovato il coraggio di parlare.
Nel corso dell'udienza i figli dell'omicida si sono costituiti parte civile, chiedendo un maxi risarcimento di 5 milioni di euro.
Il 16 ottobre le donne erano andate a fare la spesa. Selmanaj, dopo un lungo appostamento, cominciato nel pomeriggio dello stesso giorno davanti all'azienda agricola Coltor di Ortucchio, dove le due donne lavoravano, aveva sparato prima alla moglie Fatime, 45 anni, e poi alla figlia 21enne Senade, che ferita aveva tentato di scappare.
Un'esecuzione in piena regola, visto che la ragazza era stata finita con un colpo di pistola alla testa. Selmanaj aveva con se' un revolver calibro 22 e, nascoste in un vano della portiera dell'auto, circa 33 cartucce. 


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